sabato 10 giugno 2006

Giugno 2006 – Situazione politica

Le elezioni regionali sono passate. Rita Borsellino non ce l’ha fatta, ma il sogno non è finito. Il risultato ottenuto dalla sua candidatura è, comunque, positivo, e si è ridotto il margine di svantaggio rispetto alle elezioni regionali precedenti (ne parliamo più diffusamente nell’articolo che segue).È vero che il Presidente Cuffaro era appoggiato da un numero maggiore di liste e il voto disgiunto ha favorito maggiormente la candidata Borsellino (seppur in misura minore rispetto a quanto, forse, ci si attendeva), ma l’assenza di candidati di spicco nelle liste del centro-sinistra ha forse fatto la differenza. Tra due settimane (il 25 e il 26 giugno) saremo di nuovo chiamati alle urne per esprimere il nostro giudizio sulla riforma della Parte II della Costituzione varata dalla maggioranza di centro-destra nella scorsa legislatura (le novità e le conseguenze del voto sono ampiamente descritte nell’apposito articolo su questo numero). Al di là di ogni giudizio di merito sulla riforma, è assolutamente da stigmatizzare il comportamento della ex maggioranza di centro-destra che ha portato alle estreme conseguenze, con la modifica di ben 53 articoli, il pericoloso precedente creato nell’antecedente legislatura dal centro-sinistra mediante l’approvazione (anche lì con i soli voti della maggioranza) della riforma del Titolo V della carta costituzionale riguardante le Regioni e le autonomie locali. Conseguenza, tutto ciò, oltre che dell’esistenza di una classe politica che non sa più far Politica, di un sistema elettorale di tipo bipolare che permette alla coalizione che, di volta in volta, vince le elezioni, di avere i numeri in Parlamento per poter apportare le modifiche costituzionali anche da sola. Un sistema elettorale che avrebbe dovuto seguire, e non anticipare, le attese riforme costituzionali e, come queste, essere condiviso da una maggioranza ben più ampia dei singoli schieramenti.La riforma costituzionale approvata dalla CdL prevede il passaggio da una Repubblica Parlamentare ad una di tipo Federale, con una generalizzazione delle materie in cui le Regioni hanno competenza esclusiva, lasciando allo Stato poche materie espressamente indicate nel nuovo art. 117; c’è un rafforzamento dei poteri del Premier (al limite dello sbilanciamento) fino al punto di poter sciogliere le Camere; il Senato della Repubblica diventa Senato Federale della Repubblica, avrà competenze diverse dalla Camera dei Deputati e verrà eletta in concomitanza con le elezioni regionali (con il rischio di avere maggioranze diverse tra Camera e Senato) con il voto di chi ha compiuto i 18 anni; le leggi verranno approvate col voto di una sola camera, quella competente per materia; cresce la componente politica della Corte Costituzionale (da 5 a 7 giudici) mentre si riduce la componente eletta dalla magistratura; si riduce il numero dei parlamentari (ma solo a partire dal 2016). Questi sono solo alcuni accenni alle novità più rilevanti della Riforma. Un gruppo di giovani giuristi locali sta lavorando per organizzare un incontro pubblico durante il quale verranno spiegate più diffusamente ai cittadini interessati le modifiche alla Costituzione. Per tornare alla politica locale: è arrivata l’estate! Bella scoperta…
No, non è solo un dato meteorologico. L’estate, come ormai accade troppo spesso, ci ricorda che non c’è ancora un bilancio comunale approvato.
La Giunta non ha ancora presentato lo schema di bilancio preventivo per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale. Il termine è già scaduto. Si attende forse l’arrivo del commissario ad acta che tolga, apparentemente, dall’imbarazzo di dover approvare un bilancio di cui nessuno vuole la paternità? 
Si sa come lo stesso bilancio sia già stato redatto dall’Assessore Spina e consegnato al Sindaco da diverso tempo.
Lo stesso Assessore ha ribadito per iscritto al Sindaco di aver portato a termine il suo compito. Cosa si aspetta allora? Se il bilancio non è condiviso dal Sindaco, la conseguenza dovrebbe essere la revoca della delega all’Assessore. D’altro canto, se l’Assessore ritiene di aver adempiuto il suo compito, in linea con le direttive del Sindaco, ma la sua opera non è tenuta in considerazione, la conseguenza logica sarebbe rimettere la delega.
C’è chi ipotizza la sciagurata previsione del dissesto finanziario, con la conseguenza che gli unici pagamenti garantiti sarebbero quelli dei dipendenti. Gli altri? Dovranno attendere! Con buona pace anche dei carristi!
Per concludere, stanno per scadere i termini per la presentazione di osservazioni al progetto di Piano Regolatore Generale. Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione ne ha presentate alcune che vi saranno rese note, nel testo originale protocollato, con un numero speciale interamente dedicato al PRG che uscirà nelle prossime settimane.