lunedì 30 dicembre 2002

Luoghi e idee

Abbiamo appreso con amarezza dei malumori che l’ospitalità offertaci dal nostro parroco nei locali della parrocchia ha suscitato in qualcuno e dell’imbarazzo che la cosa ha generato.
Rispondiamo a questi anonimi e solerti amici della parrocchia che i pensieri di un individuo non li crea il luogo in cui occasionalmente s’incontra, ma la sua coscienza e la sua cultura. Insomma: sono le persone che pensano e non i luoghi.  Il nostro ospite, aggiungiamo, da buon cristiano qual è, ha sempre accolto tutti e ha sempre lasciato le porte di casa sua aperte. Non ha fatto politica, ma continua ad applicare il Vangelo.
A questo proposito condanniamo chiunque faccia illazioni sul nostro conto, cercando di metterci in cattiva luce. Molti dei componenti del Movimento frequentano la Sala Parrocchiale, nella quale spesso ma incidentalmente il Movimento si riunisce, per motivi religioso-associativi perché parte attiva della comunità parrocchiale. Avendo ognuno di noi una sola faccia e una sola condotta morale possiamo assicurare che in nessun caso tradiremo la nostra fede e i nostri ideali.
Poiché in parrocchia ci sentiamo “a casa nostra”, se le nostre scelte e il nostro comportamento dovessero ingenerare dissapori o conflitti di qualsiasi genere, saremo i primi ad evitare di incontrarci in quella sede, senza che nessuno intervenga. In tutti questi anni
la Saletta Parrocchiale è stata aperta a tutti senza distinzioni di ceto, partito e credo, anche in piena campagna elettorale; non vediamo perché proprio noi dovremmo essere i primi a non poter più godere dell’ospitalità che padre Gagliani ha sempre offerto a noi come a tutti gli altri.
Ringraziamo il nostro parroco che ha sempre accolto e trattato tutti allo stesso modo, salvaguardando l’autonomia della Chiesa e restando in una posizione non di anonima neutralità ma di giusta comprensione. Le nostre riunioni non hanno carattere massonico, sono pubbliche e aperte a tutti, invitiamo quanti siano interessati a partecipare o a protestare, anche nei nostri confronti, a incontrarci presto per conoscerci meglio. Che nessuno pensi che il nostro Movimento si lasci calpestare ed offendere senza opporre resistenza a difesa dei diritti di tutti e delle nostre idee.
IL MOVIMENTO RINNOVAMENTO E PARTECIPAZIONE

sabato 28 dicembre 2002

INCONTRO COL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Nello scorso novembre il nostro Movimento rese pubbliche, attraverso un documento dal titolo “Pulizia e sicurezza di Acquedolci”, le conclusioni di un’assemblea pubblica, e pertanto aperta a tutti, del 09 novembre.
Unitamente, avendo deciso di rendere ufficiale tale nostro documento, le nostre osservazioni e proposte furono inviate al Sindaco e al Consiglio Comunale, nella figura rappresentativa del suo Presidente (e dei capigruppo).
Il nostro intento era quello di portare all’attenzione di chi poteva intervenire e farsi carico di eventuali iniziative alcuni problemi, grandi e piccoli, che ci avevano particolarmente colpito e preoccupato.
Facemmo addirittura degli esempi e proponemmo anche soluzioni possibili.
Poiché la nostra era un’analisi dei problemi evidenziammo il fatto che questi nella loro urgenza e importanza, a nostro avviso, non potevano essere né ignorati né semplicemente “tamponati”: lo facemmo con semplicità e con toni a volte ironici a volte forti; ci sembrava di poter essere più incisivi e dar forza alle nostre opinioni.
(Dopo un congruo numero di giorni)
Il 04 dicembre ci venne recapitata tramite messo comunale una lettera del Presidente del Consiglio Comunale.
Senza entrare nei particolari, possiamo affermare che era abbastanza inaspettata. Infatti non avevamo scritto con la pretesa di una risposta se non nei fatti, anche se una lettera ci poteva dare indicazioni utili sull’attenzione prestataci e sulle possibili evoluzioni dei fatti.Se per un motivo qualsiasi un cittadino scrive al Sindaco, infatti, questi è tenuto a dare una risposta non di cortesia e non obbligatoriamente per iscritto. Ci aspettavamo quindi un riscontro dell’Amministrazione e non del Presidente del Consiglio Comunale; poco male se i toni della missiva non fossero stati a nostro avviso inadatti e oltremodo risentiti.
Non potevamo ignorare e occorreva un intervento chiaro e risolutivo.
Poiché non era nostra intenzione né offendere la sensibilità di alcuno né iniziare con un attacco politico una qualsiasi forma di contrapposizione con i nostri rappresentanti, decidemmo nello stesso giorno di non rispondere in alcun modo per iscritto per evitare ulteriori inconcludenti fraintendimenti, ma di invitare personalmente il nostro Presidente a un incontro chiarificatore.
Con nostro estremo piacere l’avv. Alvaro Riolo accettò e fissò con noi la data dell’incontro.
Superati i primi timori, in un clima molto disteso e amichevole, anche se ormai molto dopo i fatti, siamo riusciti a precisare le rispettive posizioni, fare ciascuno le proprie osservazioni e a conoscerci un po’ di più, in un confronto vero e chiarificatore. Non ci sembra utile raccontare altro dell’incontro, ma cogliamo al volo l’occasione che questo ci ha dato, prendendo spunto anche da alcune domande del nostro interlocutore, per chiarire alcune cose sul nostro Movimento:
  • Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione non ha nessun legame con l’Osservatorio Acquedolci, già Forum; pur riconoscendo al suo moderatore i giusti meriti e grande professionalità, ribadiamo che né lui né noi abbiamo mai cercato di confonderci o nasconderci dietro l’altro. Facciamo entrambi opinione ma in modo del tutto indipendente e autonomo: potremo avere in qualche caso posizioni simili o identiche, lottare per le stesse cause, ma lo faremo ognuno con le nostre identità e modalità, senza influenze reciproche.
  • Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione e in particolare ogni suo membro, ha o può avere “amici” veri e/o politici, ma nasce in contrapposizione agli attuali schieramenti e mai si presterà ai giochi di una o dell’altra parte; pur volendo restare “terzi” nel panorama politico comunale non rimarremo estranei ai dibattiti e ai problemi politici che riguardano il nostro Comune, e quindi anche noi e senza premeditazione e calcolo, potremo ritrovarci al fianco di uno o dell’altro antagonista.
  • Gli attacchi personali saranno sempre evitati e condannati dal Movimento, in ogni caso. L’attacco politico non va confuso con quello alla persona, né quindi strumentalizzato, demonizzato o evitato, sia se subìto sia se sferrato; ciò non toglie che cercheremo di operare con la giusta cautela ed attenzione evitando fraintendimenti.
  • Il confronto diretto è il metodo migliore per conoscersi e capirsi: nelle opinioni è sempre bene stare a sentire, potrebbe essere sbagliata la nostra.
  • Il Movimento è nato per una sentita esigenza di molte persone, che i componenti hanno saputo e voluto concretizzare; a noi interessa tutto ciò che riguarda Acquedolci: il suo passato, il suo presente, il suo futuro, i suoi abitanti e i loro problemi, il territorio, i progetti e le scelte che lo riguardano.
  • Il fatto di risultare scomodi a qualcuno, che per paura ci snobba, per noi è già un successo; il controllo attento e inflessibile ma anche preparato e propositivo è per noi un onere che cercheremo, per quanto ci compete, di assolvere; l’analisi, la conoscenza dei fatti e il confronto sono per noi motivo di crescita per acquisire competenza e consapevolezza.
  • Non ci riteniamo certo infallibili ma sicuramente leali, trasparenti e costruttivi. Le nostre idee nascono nelle nostre teste e camminano sulle nostre gambe: non ci vengono suggerite né ispirate da nessuna persona esterna né dal luogo in cui ci riuniamo.
Per concludere, pur avendo appurato diversi modi di vedere e affrontare le cose, e magari diversità di idee e opinioni, abbiamo riscontrato il nostro stesso vigore e giovanile entusiasmo e abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e al confronto.
Ci auguriamo di poter avere sempre occasioni di confronto con interlocutori attenti e liberi da preconcetti e godere della stessa attenzione sia quando ci troveremo d’accordo, sia quando non la penseremo allo stesso modo.
IL MOVIMENTO RINNOVAMENTO E PARTECIPAZIONE

sabato 30 novembre 2002

CRONACA DI UN CROLLO ANNUNCIATO

Forse non tutti sono a conoscenza che nel pomeriggio di martedì 26 novembre u.s., un altro frammento della storia di Acquedolci è andato perduto; una parte della facciata nord del Castello Cupane non ha retto alla furia delle intemperie. Probabilmente la natura ha deciso di cancellare definitivamente la parola castello dai proclami elettorali, ormai stufa del disinteresse e dell’insensibilità culturale degli acquedolcesi.A parte il sarcasmo, siamo coscienti che ormai manifestare il proprio risentimento per l’avanzato processo di disgregazione culturale in atto, produce gli stessi effetti delle belle parole scritte nei programmi amministrativi: il “niente” assoluto. Meglio tacere allora e riservarsi di intervenire concretamente, prima che a qualcuno venga voglia di fare esplodere quello che resta di Palazzo Cupane al fine di “salvaguardare l’incolumità dei cittadini“.Agli amministratori chiediamo, pertanto, un immediato intervento di messa in sicurezza delle strutture ancora integre del castello; ulteriori perdite di tempo finirebbero per giustificare solamente interventi di bonifica dell’area dalle macerie. Preferiamo rinviare ogni commento su questo ed altri argomenti riguardanti il nostro territorio comunale e ci rendiamo disponibili ad un confronto dialettico per trovare insieme possibili soluzioni e proporre idee e progetti concreti; in prima istanza ci sembra più opportuno lasciare spazio alle immagini.
                                                                          Il Movimento


giovedì 28 novembre 2002

Acquedolci: Nuovo movimento politico

ACQUEDOLCI – È nato nel centro acquedolcese il «Movimento rinnovamento e partecipazione» che comprende nei suoi prioritari principi la difesa dei diritti del cittadino, il rispetto della legalità, la democrazia e la trasparenza. In poche parole è «un movimento di opinione politica di interesse locale e punto d’incontro della dialettica politica liberamente accessibile a tutti». I componenti del gruppo di coordinamento sono: Giuseppe Agnello, Ciro Artale, Ciro Calabrese, Giovanni Fontana e Salvatore Gerbino. «Il movimento, che accoglie in sé componenti di diversa formazione culturale e politica, anche appartenenti a opposti schieramenti politici – è stato scritto – non ha, in sintesi, pregiudizi né prevenzioni di alcun tipo, è al servizio della comunità e vuole essere, fra l’altro: luogo di analisi continua, attenta e corretta del territorio con le sue problematiche e potenzialità; luogo di confronto e di crescita politica; parte attiva della vita politica di Acquedolci; di stimolo e di attenta critica all’amministrazione e al consiglio comunale, in modo propositivo e costruttivo ed eventuale collaboratore in iniziative concordate con l’amministrazione».Il gruppo di coordinamento ha precisato che gli ambiti di interesse riguardanti il Comune e il suo territorio, su cui impronteranno la loro opera, sono racchiusi nel sociale (interventi mirati in favore dei cittadini della terza età e dei giovani); nella tutela ambientale (pulizia delle strade, discarica pubblica, risanamento fiumare); nei servizi e urbanizzazione (problema idrico, aree Nuovo piano regolatore, realizzazione dell’area artigianale, piano commerciale e traffico), e nella promozione (rilancio e valorizzazione della spiaggia, rilancio della vocazione turistica del paese e salvaguardia, tutela e promozione del patrimonio architettonico, culturale, artistico e storico).
Il «Movimento rinnovamento e partecipazione» si è già messo all’opera e ha convocato un’assemblea pubblica per discutere su alcune problematiche legate alla locale situazione igienico-sanitaria, al riciclaggio dei rifiuti e alla sicurezza dei cittadini. Si è anche discusso della sicurezza degli edifici pubblici e dei cittadini che in tali strutture lavorano e studiano.
Nino Manera(giovedì 28 novembre sulla Gazzetta del Sud)

sabato 23 novembre 2002

Democrazia come valore di Libertà e Partecipazione

Il nodo della prassi nelle piccole realtà locali: opinioni a confronto

“La libertà non è mai un dono; è una conquista”.“Combatto le tue idee, ma darei la vita perché tu le possa esprimere”.

E’ a partire da queste due citazioni che vogliamo aprire un confronto, nelle nostre realtà locali, sul tema della Democrazia, con la D maiuscola.
In Italia, la democrazia è stata conquistata dopo grandi sacrifici nelle lotte di liberazione ….; il voto cosiddetto a suffragio universale è stato conquistato all’inizio dello scorso secolo ed alle donne è stato riconosciuto soltanto nel 1946, dopo la Liberazione.
In molte zone del mondo le libertà democratiche sono negate da regimi militari ed oligarchie al servizio delle potenze neocoloniali, provocando repressione e guerre.
In una realtà democratica consolidata, come quella italiana oggi, la democrazia non può significare soltanto il consenso: una tale riduzione rischia di trasformare la politica in un’operazione di clientelismo e di scambio di favori oppure nella paralisi di ogni seria azione amministrativa.
Lo stesso confronto tra le parti e la dialettica politica, ne verranno avviliti ed avvelenati. Inoltre, su un livello più generale, chi domina l’informazione potrebbe pilotare a distanza gli umori dell’opinione pubblica, mettendo in circolazione informazioni menzognere, omettendo altre oppure dando ascolto e visibilità ad una sola opinione.
Su questi temi vogliamo aprire un dibattito nelle nostre realtà locali. Abbiamo chiesto a due relatori (Melina Bevacqua e Pippo Ridolfo) di affrontare il tema; abbiamo invitato 4 sindaci (Acquedolci, Caronia, San Fratello e Sant’Agata) di presentarci il loro operato e le linee guida che hanno indirizzato il loro agire amministrativo; ai due capigruppo del Consiglio Comunale di Acquedolci abbiamo chiesto di farci una riflessione sul ruolo di ciascuna parte e sul funzionamento del Consiglio, espressione della democrazia locale.
La cittadinanza e le forze politiche e sociali sono invitate a partecipare ed esprimere un contributo.
Appuntamento Sabato 23.11.2002, ore 17.00, presso la sala Consiliare di Acquedolci.

Nota sull’intervento del dottore Gianni Fontana a nome del Movimento.
LEGITTIMITA’ DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI
In merito al dibattito pubblico tenutosi sabato 23 novembre presso la sala consiliare del Comune di Acquedolci e organizzato dall’Associazione Culturale Mediterraneo, alla quale va il mio plauso per la interessante e riuscita iniziativa, intendo esplicitare meglio il pensiero espresso durante il mio intervento che, per l’esiguità del tempo, non ho avuto modo di chiarire con un’ulteriore replica.
Durante il dibattito ho voluto porre l’accento sull’assenza di Organi di Controllo, a livello locale, quali strumenti di garanzia.
La presenza di un Organo di Controllo eviterebbe al cittadino o alla minoranza consiliare di ricorrere alla Magistratura per verificare la legittimità degli atti amministrativi, qualora gli stessi ravvisino elementi di non conformità alla legge o ai regolamenti.
A parer mio è di estrema gravità che proprio a causa dell’assenza di tali Organi, la richiesta di intervento della Magistratura, a tutela della legalità, è diventata prassi e non evento eccezionale come in uno Stato democratico dovrebbe essere.
Ricordando che la democrazia è anche rispetto delle leggi e delle regole, di seguito riporto un concetto espresso, poco tempo addietro, dal Presidente della Consulta Ruperto e che, con i necessari adattamenti, è possibile applicare anche alle realtà locali: “Il regime democratico non è soltanto governo della maggioranza, ma anche tutela di alcuni valori fondamentali, che non possono venir lesi dalla maggioranza stessa, senza che una corte di garanzia possa e debba intervenire per restaurarli”.
Gianni Fontana(presidente MReP)

giovedì 14 novembre 2002

Rifiuti e sicurezza dei cittadini

Acquedolci 14 novembre 2002
Sabato 09 novembre 2002 si è tenuta, presso la saletta parrocchiale, un’assemblea pubblica del nostro Movimento per discutere su alcune problematiche riguardanti il nostro paese, quali la situazione igienico-sanitaria, il riciclaggio dei rifiuti e la sicurezza dei cittadini.
Il Comune di Acquedolci è in emergenza rifiuti. La discarica è ormai satura e siamo stati autorizzati a conferire i nostri rifiuti in discariche di paesi distanti parecchi chilometri dal nostro centro. Sull’ “affare” discarica ci sarebbe da discutere parecchio; non si comprende, infatti, in base a quale logica si è permesso a paesi limitrofi di scaricare da noi, anche per mesi, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Piuttosto, che fine ha fatto la tanto discussa convenzione con il Comune di San Fratello?
Il nostro Comune è in emergenza, ma sinceramente non comprendiamo come venga affrontata. I cassonetti dell’immondizia sono stati, nei giorni scorsi, strapieni ed anche in questi giorni in alcune zone del paese (vedi scuola elementare) la spazzatura trabocca dagli stessi.
In occasione della ricorrenza dei “morti” il paese, sommerso dai rifiuti, non ha certo fatto bella mostra di sé a quanti, in quei giorni, sono ritornati per visitare i propri defunti. Con i cassonetti strapieni, i sacchi della spazzatura vengono depositati ai lati degli stessi divenendo facile preda notturna dei gatti ed emanando un terribile fetore con notevole preoccupazione in tutta la cittadinanza. Tutto questo assieme alla cenere vulcanica che la “natura” ha pensato bene di far arrivate dalle nostre parti, peggiorando la situazione e rendendo il paese molto sporco.
Stante la situazione attuale delle discariche viene spontaneo chiedersi come mai non ci si è preparati a gestire in tempo ed in modo più razionale l’emergenza?
Non sarebbe stato logico privilegiare, per la raccolta dei rifiuti, alcune zone del paese modificando se necessario l’ordinario percorso dell’autocompattatore e potenziando il servizio di raccolta, anche con turni straordinari e festivi?
Lunedì 4 novembre le mamme e i bambini che si sono recati a scuola hanno avuto due possibilità: o camminare in mezzo alla strada, con il pericolo di farsi investire dalle automobili, o camminare sul marciapiede mettendo però i piedi sui rifiuti sparsi un po’ dovunque.
Scuole, edifici ed esercizi pubblici, luoghi di culto non avrebbero meritato una maggiore attenzione?
Non è certamente migliore la situazione riguardo ai rifiuti metallici (elettrodomestici) o in legno (cassapanche, mobiletti ed altro) sparsi un po’ in tutto il paese. Perché questi rifiuti non vengono raccolti, così come avviene in tanti altri paesi, ma vengono lasciati accanto ai cassonetti per mesi? Una soluzione possibile sarebbe quella di rendere pubblico un numero telefonico di un ufficio a cui rivolgersi per eliminare tali accessori ormai in disuso e gli stessi potrebbero essere depositati un giorno stabilito della settimana e ritirati il giorno dopo.
Sul riciclaggio dei rifiuti il nostro movimento ha diverse idee e si riserva di intervenire successivamente con altri documenti, atti ad illustrare iniziative in proposito.
Speriamo proprio che la situazione igienica del paese migliori.

Durante l’assemblea si è anche discusso sulla sicurezza degli edifici pubblici e dei cittadini che in tali edifici lavorano e studiano.
Si è discusso sulla situazione attuale del nostro municipio e della nostra Chiesa Madre, ma maggiore interesse è stato rivolto, sia per gli eventi tragici successi in altre aree della Nazione sia per l’età degli occupanti, alle nostre scuole.
Tralasciamo di intervenire sulla situazione strutturale degli edifici perché buonsenso, logica e rispetto delle leggi vorrebbero che si intervenisse periodicamente con verifiche atte a dimostrare in modo inoppugnabile che gli edifici dove studiano e lavorano gran parte dei nostri concittadini siano sicuri.
Sono invece le “piccole cose” che hanno destato il nostro interesse.
La Scuola Materna Statale versa in condizioni piuttosto precarie.
Il cancello esterno in ferro è posizionato in modo tale che quando è chiuso permette comunque ai bambini di passare al di sotto e a nulla sono valse, durante gli anni passati, le diverse richieste fatte dai docenti e dalle mamme agli amministratori tendenti ad ottenere lo spostamento dello stesso di poche decine di centimetri. Anche l’inizio di quest’anno scolastico ha visto il cancello sempre nella medesima posizione.
Il pavimento del cortiletto esterno all’edificio è spaccato e divelto in più punti, avvallato e con un’enorme “rigonfiamento” nelle vicinanze dei giochetti (altalena) che i nostri bambini dovrebbero utilizzare. Una delle grate in ferro che coprono i tombini situati in mezzo al cortile esterno è rialzata di qualche centimetro rispetto al pavimento circostante e la rete esterna è rotta in diversi punti e quindi pericolosa.
Buonsenso vorrebbe che prima di iniziare l’anno scolastico si facessero dei sopralluoghi e si intervenisse anche sulle piccole cose da sistemare che comunque, considerata l’età degli alunni che frequentano la scuola materna, tanto piccole non sono.Riguardo la scuola elementare, l’argomento che ha destato maggiormente il nostro interesse, suscitando grave preoccupazione, è stata l’assenza, in questo anno scolastico, delle transenne che, poste presso l’edificio scolastico nelle ore di entrata e di uscita dei bambini, impedivano il transito dei veicoli, garantendo l’incolumità ai nostri figli.
Diversi componenti del nostro Movimento sono stati testimoni oculari, nei giorni scorsi, di automobili che transitando liberamente davanti la scuola elementare durante le ore vietate, hanno rischiato di travolgere dei bambini.
Avevamo constatato mercoledì scorso, con vera soddisfazione, che tale problema sembrava rientrato, stante il ripristino delle transenne presso le scuole elementari, ma il sogno è durato solo un giorno perché oggi, giovedì, le transenne sono nuovamente scomparse.
I motivi che hanno spinto l’Amministrazione ad una tale scelta sono forse da ricercarsi nella carenza di personale che possa posizionare le transenne in via Diaz o nella volontà di impinguare le casse comunali con gli spiccioli ricavati da qualche multa?
Consapevoli, quindi, che la prevenzione sia necessaria per evitare possibili malaugurati incidenti, chiediamo all’Amministrazione Comunale di ripristinare le transenne davanti l’edificio delle Scuole Elementari e a provvedere ad apporre opportuna segnaletica che vieti il transito anche presso la Scuola Media, nelle ore di entrata e di uscita degli alunni e, ancora meglio, di disporre un servizio di vigilanza (Vigili Urbani, dipendenti ex articolo 23, lavoratori LSU) al fine di disciplinare il traffico che, soprattutto nelle giornate di pioggia, crea confusione e disordine con alto rischio di incidenti.
Le riflessioni espresse nel presente documento non vogliono essere una critica all’operato dell’Amministrazione Comunale, che si è insediata solo da poco tempo, quanto piuttosto uno stimolo perché con un’azione più incisiva e mirata si possa contribuire a migliorare la qualità della vita nel nostro piccolo centro.

sabato 19 ottobre 2002

Obiettivi programmatici del Movimento

Movimento Rinnovamento e Partecipazionemo.rinnovaepartecipa@katamail.com
Acquedolci 19 ottobre 2002
Ad una settimana dalla nostra costituzione ufficiale, abbiamo ricevuto, unitamente ad attestati di stima ed auguri, anche parecchie richieste di chiarimenti in merito agli obiettivi programmatici ed alla finalità sociale e politica del Movimento.Innanzitutto è opportuno sottolineare ancora una volta il perché abbiamo sentito l’esigenza di creare una forma di aggregazione diversa dalle solite (almeno in ambito locale), lontana dalle consolidate logiche di aggregazione in atto e lontana da condizionamenti di partito.La risposta rischia di essere scontata e troppo accademica, ma specchio fedele dello stato d’animo di chi non vuole più essere solo oggetto del desiderio elettorale di pochi. L’esigenza di sentirsi parte attiva della vita politica locale e compartecipe nelle decisioni importanti si è fatta sempre più evidente già dall’ultima campagna elettorale, quando nello scetticismo quasi totale, abbiamo tentato di scardinare il “sistema” con forme di dialogo democratico più o meno inusuali per la nostra comunità.
A nostro parere la politica ufficiale sembra essere troppo ancorata alla logica del “palazzo” e distante dalle effettive esigenze sociali.
È necessario ridurre la distanza tra la sfera politica, divenuta troppo privata (o privatizzata) e la sfera sociale.
Bisogna aprire la politica al cittadino che intende restare tale, che dedica alla politica solo una frazione del suo tempo libero, che resta innanzitutto un componente della società ed in quanto tale intende concorrere alla decisione politica, che solo in questo modo torna ad essere pubblica.È chiaro che gli obiettivi e le finalità del Movimento vanno ricercate, altresì, nella capacità di tradurre in concreto il risultato del dibattito quotidiano che non può, non deve e non vuole rimanere fine a se stesso.
La nostra è un’esperienza che nasce autonomamente, che si ripropone in tempi non sospetti, lontana da tornate elettorali (alle quali di certo non si sottrarrà) e che si spera possa contribuire attivamente e concretamente alla dialettica politica locale.
Riportiamo di seguito un brano di Francesco “Pancho” Pardi tratto da “MicroMega – Non perdiamoci di vista” (supplemento al n° 3/2002 di MicroMega) nel quale vengono esposte concetti indicativi del nuovo modo di intendere la dialettica politica:
Nelle realtà locali, nei quartieri, nei rioni il potere decisionale dei partiti potrà essere ridimensionato dalla capacità, se e dove ci sarà, di far crescere esperienze di democrazia dal basso. Ce ne sono già molte, ma hanno bisogno di conoscersi e di aiutarsi reciprocamente. La pratica di partecipazione e deliberazione dovrebbe essere allargata dai nuclei territoriali in cui è divenuta abituale a realtà più differenziate e più vaste.
Non è compito facile perché cozza contro un’antica abitudine alla delega: il cittadino si riserva la cura del proprio particolare e lascia ciò che esula da quello nelle mani altrui. Una deprivazione volontaria ma inconsapevole, una rinuncia al diritto delle responsabilità personale sul destino comune.
Del resto la partecipazione senza effettiva possibilità di deliberare ha poco fascino: essere consultati senza poter influire sulla decisione non incoraggia a partecipare. Ma se si riesce a partecipare la facoltà deliberativa la partecipazione può far riscoprire alle forze attive il gusto della presa di responsabilità. Sul piano delle iniziative locali e del loro intreccio si intesse il colloquio tra i tanti soggetti presenti: l’associazionismo tradizionale, le grandi aggregazioni recenti (…), i nuovi movimenti.
Qui si sperimenta nella pratica quotidiana il confronto con la globalizzazione, qui si possono mettere alla prova i nuovi modi di fare politica: un’espressione che gira nelle teste di tutti, di cui ognuno dà la sua libera versione, e da cui aspettiamo qualche guizzo di invenzione.
(…)
le pretese della nuova opinione pubblica sono aumentate.
Non ci accontentiamo più di essere solo ascoltati. Vogliamo contare anche nelle grandi cose. Nello scontro politico attuale ci sono argomenti su cui non vogliamo delegare (…). (…) deve pesare anche il parere dei nuovi movimenti. E ciò non significa affatto selezionare qualche individuo e invitarlo a un tavolo. Significa invece che la classe dirigente deve riconoscere che i nuovi movimenti esprimono opinioni indipendenti ed autonome (…).
Il coordinamento

lunedì 14 ottobre 2002

Si è costituito il Movimento!




Si è costituito ufficialmente, in Acquedolci, il Movimento Rinnovamento e Partecipazione, luogo di analisi politica e dibattito democratico.
Di seguito riportiamo un estratto del documento costitutivo.Invitiamo quanti siano interessati ai nostri incontri a contattarci tramite il nostro indirizzo di posta elettronica:mo.rinnovaepartecipa@katamail.com
o tramite i componenti del gruppo di coordinamento che sono i signori:Agnello GiuseppeArtale CiroCalabrese Ciro
Fontana Giovanni
G
erbino Salvatore
“RINNOVAMENTO E PARTECIPAZIONE”
“La democrazia è partecipazione, è continuo rinnovamento, è sinonimo di libertà; bisogna varcare il limite arbitrariamente imposto da logiche scarsamente rispettose delle idee altrui, mettendosi in discussione, proponendo ed ascoltando”.
PRINCIPI:
RISPETTO DELLA LEGALITÀ, TRASPARENZA, DEMOCRAZIA,
DIFESA DEI DIRITTI DEL CITTADINO
Il Movimento “Rinnovamento e Partecipazione” è un movimento di opinione politica di interesse locale e punto d’incontro della dialettica politica liberamente accessibile a tutti. Il Movimento, che accoglie in sé componenti di diversa formazione culturale e politica, anche appartenenti a opposti schieramenti partitici, non ha pregiudizi né prevenzioni di alcun tipo, è avulso da ogni compromesso, libero da ogni condizionamento di partito e lontano dagli interessi affaristici o personali di chiunque.La condotta dei singoli, che non può prescindere dal rispetto dei principi enunciati nel presente documento costitutivo, deve essere, pertanto, ben delineata ed assolutamente inequivocabile, rispettosa delle idee altrui, interne o esterne al movimento stesso, e lontana dagli attacchi personali o personalistici.Il Movimento è al servizio della comunità e vuole essere:· luogo di analisi continua, attenta e corretta del territorio con le sue problematiche e potenzialità;· luogo di confronto e di crescita politica, fuori dalle consolidate logiche in atto;· occasione di ascolto e di dibattito democratico;· voce degli ultimi e di tutti i cittadini che vorranno proporre, partecipare, denunciare e richiedere qualcosa nell’interesse collettivo o nel rispetto di qualcuno;· parte attiva della vita politica di Acquedolci;· supervisore dei fatti politici che riguardano la nostra cittadina, che saranno diffusi in modo adeguato e tempestivo, con eventuali iniziative atte a portare sul problema l’attenzione di tutti e muoverne le coscienze;· di stimolo e di attenta critica all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale, in modo propositivo e costruttivo, ma attento ed inflessibile; non volendosi sostituire a chi per consenso elettorale deve amministrare, e non volendo essere un’appendice della maggioranza o della minoranza del Consiglio Comunale (a meno che il Movimento non sia direttamente rappresentato nell’Amministrazione o nel Consiglio Comunale), conserva una sua autonomia ed indipendenza critica da entrambe le forze, capace di valutare di volta in volta se è il caso di approvare o disapprovare le loro scelte.· collaboratore eventuale in iniziative concordate con l’Amministrazione per il bene di tutti.
La collaborazione collettiva o singola in dette iniziative passa attraverso il rispetto di tutti i punti del presente documento costitutivo.
Di seguito vengono elencati alcuni degli ambiti d’interesse riguardanti il territorio comunale che saranno oggetto di analisi e ricerca da parte del Movimento.
AMBITI DI INTERESSE RIGUARDANTI IL COMUNE ED IL SUO TERRITORIO
SOCIALE
· Attrezzature di carattere sociale, culturale e di svago;
· Interventi mirati in favore dei cittadini della terza età e dei giovani;· Promozione culturale ed attenzione alle fasce più deboli.TUTELA AMBIENTALE
· Pulizia delle strade, dei pozzetti e disinfestazioni;
· Discarica pubblica e raccolta differenziata, sensibilizzazione;· Risanamento delle fiumare;· Organizzazione e “cultura” del verde pubblico.SERVIZI E URBANIZZAZIONE· Problema idrico: ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e rifacimento rete idrica comunale;· Aree del Nuovo Piano Regolatore;· Realizzazione dell’area artigianale e piano commerciale;· Regolamentazione del traffico: decongestionamento del centro, individuazione di percorsi e parcheggi dei mezzi pesanti, accessibilità dei luoghi ed abbattimento barriere architettoniche;· Razionalizzazione degli interventi e manutenzione delle arterie urbane: illuminazione, impianti (metanizzazione) e lottizzazioni.PROMOZIONE
· Informazione preventiva, educazione, sensibilizzazione ed eventuale consultazione della popolazione sugli interventi realizzati, sui problemi e sulle iniziative dell’Amministrazione;
· Salvaguardia, tutela e promozione del patrimonio architettonico, culturale, artistico e storico;· Rilancio e valorizzazione della spiaggia;· Rilancio della vocazione turistica del Paese.
Acquedolci, 14 ottobre 2002