sabato 24 gennaio 2004

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale

ILL. Presidente del Consiglio Comunale di Acquedolci,
a seguito della seduta consiliare tenutasi in data 30 dicembre 2003, il Movimento Rinnovamento e Partecipazione desidera porre alla Sua cortese attenzione alcune osservazioni sulle modalità con cui il Consiglio viene presieduto.È noto come la figura del Presidente del Consiglio costituisca la sintesi di valori politici ed istituzionali eterogenei e, talvolta, difficili da conciliare.
La sua figura, infatti, contempera due diversi ruoli: il primo – consacrato dal voto popolare – di semplice Consigliere ed il secondo – sancito dal Consiglio – di presidente dell’intero consesso civico. 
In virtù di questo duplice ruolo, Lei – primus inter pares – è chiamato, da un lato, a rappresentare il Consiglio comunale nella sua unitarietà dinanzi ai Cittadini ed all’Amministrazione, dall’altro, è titolare, invece, di un margine di azione politica proprio del Consigliere.
La doppiezza dei ruoli deve, però, signor Presidente, essere gestita con sapiente equilibrio, contemperando le due diverse anime senza far prevalere l’una sull’altra.
Già nelle ultime sedute del Consiglio ci era parso di notare delle ingerenze politiche, determinate da Sue prese di posizione e da interventi che, ad un’attenta analisi, appaiono poco conformi all’incarico istituzionale da Lei ricoperto.Prendiamo, a questo punto, atto di un progressivo ridimensionamento dell’azione politica del capo-gruppo di maggioranza, a vantaggio di una figura presidenziale, sempre più coinvolta nell’agone politico e sempre più immedesimata nella veste di rappresentante del gruppo di maggioranza. Ciò, a nostro sommesso avviso, conduce ad un appiattimento del profilo politico dell’intero organo consiliare, ormai privo dell’autorevolezza che gli compete. Ciò che però più desta la nostra preoccupazione e ci ha indotto a scrivere questo intervento è l’atteggiamento da Lei assunto nel corsodell’ultimo Consiglio Comunale.La relazione semestrale, oggetto dell’ordine del giorno di quella seduta, costituisce, come Lei può insegnarci, il momento politico più alto della vita democratica di una comunità, in quanto l’Amministrazione è chiamata a rendicontare dinanzi all’organo consiliare il proprio operato, sottoponendosi al vaglio del Consiglio ed esponendosi al giudizio dei Cittadini. Assistere in quella sede, in una fase politica della massima importanza, alla metamorfosi del Presidente del Consiglio, trasformatosi in megafono del Sindaco, intento a dilatare ed, in alcuni passaggi, ad inasprire talune critiche e talune osservazioni fatte dal primo cittadino nel corso della relazione, ci è parso inopportuno.Purtroppo, come se non bastasse, ci è toccato sentirLa indirizzare delle pesanti critiche all’operato di organi di stampa che – a suo dire – mistificherebbero la realtà. Francamente, ci riesce difficile credere, che nell’ambiente giornalistico – cui Lei è stato e, a quanto pare, è ancora oggi intraneo – ci sia una congiura volta a delegittimare l’operato della Sua Amministrazione.
Un politico accorto, di fronte ad un articolo giornalistico di denuncia, dovrebbe compiere un attento esame di coscienza ed attivarsi, con tutti i mezzi a sua disposizione, per approntare una soluzione ai problemi che vengono segnalati.
A quanto pare, si preferisce seguire una linea diversa e intollerante, cercando di biasimare chi divulga certe informazioni. Non è così a nostro parere che si serve la comunità. Ciò che comunque merita di essere segnalato è che quanto avvenuto in Consiglio non è una semplice caduta di stile, ma qualcosa di più grave.Il Presidente ha rivolto delle accuse offensive a soggetti che non erano presenti e che comunque non avrebbero potuto replicare, in sede consiliare, a ciò che veniva detto. Se il Presidente aveva intenzione di muovere un attacco a persone considerate ostili o più semplicemente scomode, avrebbe potuto farlo in altre sedi e con strumenti più appropriati, avendone a nostro avviso tutte le capacità ed anche i titoli per farlo. Ci auguriamo che non dia fastidio il fatto che ad Acquedolci esistono spazi di democrazia, in cui è consentito il libero pensiero ed il libero dibattito, e che le critiche, anche quando aspre, possano sempre essere accolte e se ritenute ingiuste confutate e respinte con valide argomentazioni e con i fatti, evitando gli attacchi personali e le offese certamente non edificanti né costruttive. Il Suo intervento in Consiglio ha un solo significato politico: cercare di isolare le voci dissidenti e creare un unico spazio politico costituito da attori a Lei vicini.Il nostro intervento non è certo mosso da un’eccessiva suscettibilità verso il Suo operato (la rilevanza dei fatti addotti dimostra semmai il contrario), né dalla volontà di impartire lezioni politiche ad una persona che riveste una funzione così delicata, legittimata da un voto popolare. Semplicemente, ci auguriamo che questa lettera possa indurLa a fare chiarezza sulle Sue scelte future e farLe intraprendere un percorso politico più confacente alle Sue funzioni.Cordialmente.Acquedolci lì 21 gennaio 2004
Movimento Rinnovamento e Partecipazione

giovedì 15 gennaio 2004

Offesa al paesaggio e al buon senso

AcquedolciSecondo un “Movimento” cittadino non c’è attenzione per i beni archeologici
L’area archeologica della grotta di San Teodoro e il Castello Cupane (incompiuta storica acquedolcese) sono nell’occhio del ciclone.
A sollecitare maggiori misure a tutela e salvaguardia dell’area preistorica e interventi sul pericolante castello seicentesco dei principi di Palagonia, è il locale “Movimento Rinnovamento e Partecipazione“, che ha inviato una nota alla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali e, per conoscenza, al sindaco Salvatore Oriti.
“Il nostro gruppo – sostengono quelli del Movimento in una lunga lettera –non ha, ovviamente, alcuna velleità di sostituirsi a chi istituzionalmente è preposto alla tutela e salvaguardia del territorio stesso, ma l’imbarazzo, che talvolta suscita la disattenzione e la lentezza dimostrata dalla macchina amministrativa nei confronti delle necessità locali, ci spinge sovente a decise prese di posizione. In particolare, alcuni avvenimenti succedutisi negli ultimi due anni nel territorio del nostro Comune ci hanno inizialmente sorpreso, poi deluso ed infine indignato.
Tra questi riteniamo che alcuni debbano essere sottoposti alla Vostra attenzione; riguardano due siti cui siamo particolarmente interessati: l’area archeologica della grotta di San Teodoro; il castello Cupane.
Per quanto riguarda l’Area Archeologica, constatiamo con piacere – sostiene ancora il “Movimento Rinnovamento e Partecipazione” che continuano con successo i lavori di scavo, anche se la Vostra attenzione, però, non sembra essere la stessa per quel che riguarda il territorio limitrofo all’area degli scavi. Le misure a tutela e salvaguardia della zona sono del tutto insufficienti; gli interventi e le concessioni edilizie sul sovrastante Pizzo Castellaro sono un’offesa al paesaggio ed al buon senso. I permessi accordati ai cittadini sono stati ottenuti sicuramente in maniera legittima, ma non per questo si possono definire accettabili.
Che fine hanno fatto le postazioni militari dell’ultima guerra e la chiesetta rurale sul Pizzo Castellaro?”
Poi il “Movimento Rinnovamento e Partecipazione” si sofferma sul Castello Cupane: “Da un anno e mezzo i ruderi sono finalmente proprietà del Comune. Questo felice ed atteso evento sembrava dover cambiare le cose, ma ogni sogno sembra essere stato spazzato via dallo scirocco che un anno fa ha provocato il crollo di parte del prospetto nord del maniero.
La torre est, inoltre, presenta evidenti lesioni strutturali.
Perché non si provvede a puntellare la struttura e si procede alla messa in sicurezza del sito, che è facilmente accessibile a chiunque e ciò è stato causa di saccheggi?”
(Nino Manera)

sabato 10 gennaio 2004

Sulla relazione semestrale (01/01-30/06/2003)

Considerazioni politiche sulla relazione semestrale del Sindaco (periodo 1° gennaio / 30 giugno 2003).
Seppur a lunga distanza di tempo dal periodo al quale si riferisce, il Sindaco di Acquedolci dott. Salvatore Oriti ha finalmente reso nota durante la seduta del Consiglio Comunale del 30 dicembre 2003 la relazione semestrale dell’attività amministrativa della Giunta relativa al periodo 1 gennaio–30 giugno 2003.
Accogliamo tale documento con grande interesse poiché permette ai cittadini di verificare lo stato di realizzazione del programma elettorale sul quale la maggioranza degli elettori ha mostrato fiducia e apprezzamento durante le ultime elezioni amministrative, votando il Sindaco e la lista che lo ha proposto.Purtroppo, a parte il giudizio negativo sul ritardo nella presentazione della relazione, ilMovimento Rinnovamento e Partecipazione esprime il proprio rammarico nel constatare che alla lunga attesa non è corrisposto un soddisfacente rendiconto sull’attività amministrativa svolta nel periodo di riferimento, per i motivi che esporremo più avanti.
La prima parte della relazione cerca di giustificare il ritardo nella predisposizione del Bilancio di Previsione con “l’incertezza e i ritardi dei trasferimenti“, anche dovuti alla difficile attuazione dei principi del federalismo e della sussidiarietà.
Non mettiamo in dubbio le difficoltà oggettive, ma riteniamo che un’amministrazione capace e moderna debba sempre più misurarsi con entrate proprie, rendendo più efficiente il servizio di riscossione dei tributi, prevedendo nuove forme di entrate, razionalizzando le risorse.
Apprezziamo l’impegno e la celerità con la quale l’Amministrazione si è adoperata presso gli Enti preposti per far riconoscere lo stato di calamità naturale a causa delle frane che hanno interessato anche il nostro territorio in C/da Sugherita (la relazione dice “C/da Marchiseo”, così come è chiamata a San Fratello, ma i nomi sono un fatto relativo: l’importante è capirsi…).Non comprendiamo la presenza nel documento del Sindaco dello sfogo sulla c.d.“Carnevalata”, che francamente interessa poco a noi, e crediamo anche ai cittadini che vorrebbero leggere nella relazione solo ciò che si è fatto, e non ciò che si è detto o altro. Giacché se ne parla nel documento, seppur l’argomento si riferisce ad un periodo successivo a quello oggetto della presente relazione semestrale, un accenno va fatto sull’operato estivo dell’Amministrazione.Non crediamo che il piano spiagge abbia suscitato un grande richiamo, anche se dobbiamo constatare che il rifacimento delle docce sia stato un buon lavoro, ma è ben poca cosa per richiamare turismo; così come ben poca cosa, a parte qualche evento, è da giudicare il cartellone delle manifestazioni estive che, tra l’altro, non ha previsto nulla di attraente per i più giovani, che rappresentano la gran parte della popolazione acquedolcese. Pochissimi erano infatti i giovani di età tra i 18 e i 30 anni (quelli in possesso di patente automobilistica, per intenderci) a trascorrere le serate estive ad Acquedolci; di minori di 18 anni, invece, alla Pineta Falcone ad assistere alle manifestazioni non se ne vedeva nessuno, a parte quelli che per ovvi motivi sedevano comodi sui passeggini accompagnati dai genitori.
Per quanto riguarda le politiche sociali notiamo con piacere l’impegno dell’Amministrazione nei riguardi dei più bisognosi, seppur rileviamo come buona parte dei servizi erogati siano dovuti per legge.
Nell’elenco dei principali atti amministrativi ci incuriosisce la richiesta di anticipazione di Tesoreria, la quale sicuramente non è un atto di cui un’amministrazione possa vantarsi, poiché presuppone uno stato di difficoltà finanziaria per cui è indispensabile far ricorso a tale strumento straordinario.
Ciò comporta però il pagamento di interessi a carico del bilancio comunale e quindi dei cittadini. Sulla questione dei L.S.U. apprezziamo le proroghe all’attività dei giovani lavoratori interessati, ma ricordiamo che uno degli impegni assunti dall’Amministrazione nella relazione semestrale precedente era la “stabilizzazione” dei rapporti di lavoro: vogliamo far notare che nel 2003 sono venuti a cessare alcuni rapporti di lavoro riguardanti impiegati comunali ricoprenti qualifiche analoghe a quelle ricoperte da vari L.S.U., e quindi si poteva attingere a tale serbatoio per la ricostituzione dell’organico, ma ciò non è stato fatto.
Sempre tra gli atti amministrativi si riporta l’erogazione servizio mensa nelle scuole elementari e materne A.S. 2002/2003, che però di fatto non è avvenuta.
Per quanto riguarda la gestione degli impianti sportivi, in particolare dei campi da tennis e di basket, la mancata richiesta di concessioni da parte di enti e associazioni è forse dovuta all’onerosità delle condizioni richieste ai concessionari; sarebbe il caso che l’Amministrazione trovasse al più presto altre soluzioni, visto lo stato di totale abbandono in cui versano queste strutture, patrimonio della comunità, possibile luogo di ritrovo per molti ragazzi e una potenziale fonte di introiti per il Comune.
Constatiamo con amarezza che non ha avuto seguito l’intenzione di provvedere al “recupero, la ristrutturazione e la definitiva valorizzazione” (vedi Relazione Semestrale del primo semestre) del Castello Cupane. L’intervento urgente di messa in sicurezza del muro perimetrale, più volte e da più parti (anche da noi) invocato, non è stato ancora eseguito.
Gli artigiani attendono ancora la zona industriale e a tutt’oggi non esiste alcun progetto. Il nuovo Piano Regolatore Generale non è stato ancora approvato.
Che dire, poi, del Lungomare? Dell’illuminazione della Statale 113 e di varie altre strade del paese? Dell’ampliamento del cimitero ormai divenuta una questione urgente vista la scarsità di loculi? 
Non si parla affatto della definizione dei rapporti patrimoniali e territoriali con il Comune di San Fratello. Dobbiamo rassegnarci definitivamente a considerare le “nostre” aree di bosco assegnateci dalla legge sull’autonomia ancora proprietà altrui? Così come dobbiamo rassegnarci a non avere più una caserma ad Acquedolci? In un recente nostro incontro con il Sindaco, lo stesso ci aveva assicurato il ritorno dei Carabinieri ad Acquedolci entro il 31 dicembre 2003. Non c’è traccia nella relazione semestrale di un qualsiasi atto in questo senso. Di atti su tutti questi argomenti, purtroppo, oltre a non rilevare traccia nella presente relazione semestrale, molto probabilmente non leggeremo nulla neanche nella prossima (quando verrà presentata) riguardante il semestre Luglio-Dicembre 2003, poiché la situazione è rimasta pressoché immutata. Ciò che denunciamo è la assoluta mancanza di progettualità.
Un appunto ci pare doveroso rivolgere all’Amministrazione riguardo l’attuazione dei principi di trasparenza e partecipazione cui ha dichiarato di ispirarsi nel proprio Programma Elettorale.
Sulla trasparenza denunciamo il ripetuto uso della convocazione d’urgenza dei Consigli Comunali, che spesso non dà la possibilità ai cittadini di prenderne conoscenza e quindi di poter partecipare. Inoltre, spesso le discussioni avendo per oggetto atti, delibere, ecc. richiamate solo per numeri e date, sono talmente ermetiche che è impossibile per il cittadino comune capire di cosa si stia parlando. Non è stato ancora istituito l’Ufficio Relazioni col Pubblico.
Per quanto riguarda la partecipazione, non si sa che seguito abbia avuto quella lodevole iniziativa di coinvolgere in un dibattito aperto le Associazioni e i cittadini nella riforma dello Statuto Comunale, dopo che lo schema dello stesso è stato trasmesso a tutte le Associazioni della società civile; la composizione delle più importanti commissioni consultive vede la partecipazione esclusiva di persone vicine alla maggioranza.
Avremmo voluto leggere nella relazione semestrale un chiaro riferimento all’operato di ogni singolo assessore, che attraverso ognuna delle sei deleghe, fortemente difese e volute dall’attuale Amministrazione, dovrebbero incidere nell’applicazione del programma con scelte autonome ma condivise dall’intera giunta: non hanno niente da dire, o preferiscono il silenzio?
Il Sindaco è solo o alcune deleghe non servono o non funzionano?
Ci piace pensare ad una squadra unita e coesa in cui la parola è affidata al capitano: speriamo per noi tutti che sia così.
Una critica vogliamo rivolgere, infine, al gruppo consiliare di opposizione, dal quale ci saremmo aspettati una attività di controllo e critica più decisa e visibile contro l’inerzia manifestata in più occasioni dalla Giunta comunale; l’occasione della presentazione della relazione semestrale poteva, ma potrebbe essere ancora, un momento in cui rilevare le inefficienze e i ritardi in cui l’Amministrazione è incorsa. L’intervento del gruppo di opposizione a commento della relazione semestrale, ci pare troppo scarno e povero di contenuti, in quanto limitato a ribadire le attese della cittadinanza e la richiesta di togliere alla Montepaschi-SERIT la riscossione dei tributi comunali. 
Di fronte ad uno scenario simile diviene preoccupante il fatto che in una sede istituzionale di altissimo profilo, quale il Consiglio Comunale, l’opposizione abbia deciso di concedere all’Amministrazione margini di manovra politica eccessivi assumendo posizioni spesso caratterizzate da disarmante arrendevolezza.

venerdì 2 gennaio 2004

Alla Sopraintendenza BB.CC. Messina

Spett.le SOPRINTENDENZA PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI
Servizio per i beni architettonici, paesistici, naturali, naturalistici ed urbanistici Viale Boccetta n. 38
98122 – MESSINA
e p.c. Sig. SINDACO del Comune di Acquedolci
Siamo dei cittadini di Acquedolci che da qualche tempo hanno costituito un Movimento di opinione politica a livello locale, con l’intento di analizzare in maniera continua, attenta e corretta le problematiche del nostro territorio, al quale siamo profondamente legati. Il nostro gruppo non ha, ovviamente, alcuna velleità di sostituirsi a chi istituzionalmente è preposto alla tutela e salvaguardia del territorio stesso, ma l’imbarazzo, che talvolta suscita la disattenzione e la lentezza dimostrata dalla macchina amministrativa nei confronti delle necessità locali, ci spinge sovente a decise prese di posizione. In particolare, alcuni avvenimenti succedutisi negli ultimi due anni nel territorio del nostro Comune ci hanno inizialmente sorpreso, poi deluso ed infine indignato. Tra questi riteniamo che alcuni debbano essere sottoposti alla Vostra attenzione; riguardano due siti cui siamo particolarmente interessati: L’AREA ARCHEOLOGICA DELLA GROTTA DI SAN TEODORO; IL CASTELLO CUPANE.
Per quanto riguarda l’Area Archeologica, constatiamo con piacere che continuano con successo le campagne di scavo; nutriamo la speranza di avere ad Acquedolci (anche in locali provvisori ma idonei, sembra già individuati ed addirittura pronti) i reperti del sito, anche quelli più importanti, e di poter accedere senza pericoli ai luoghi ed alle trincee finalmente visibili. Sarebbero dei traguardi importanti per la nostra comunità e l’economia locale e gli sforzi Vostri e dell’Amministrazione sembrano andare in questa direzione; Ve ne diamo atto, Vi esortiamo a continuare e dove possibile ad accelerare i tempi.
La Vostra attenzione, però, non sembra essere la stessa per quel che riguarda il territorio limitrofo all’area degli scavi. Negli anni avete vincolato la zona antistante, dimostrandovi in alcuni casi addirittura pignoli; ma poi è arrivata l’autostrada e da allora avete forse abbassato la guardia ed oggi sembrate addirittura distratti.
Le misure a tutela e salvaguardia della zona sono del tutto insufficienti; gli interventi e le concessioni edilizie sul sovrastante Pizzo Castellaro sono un’offesa al paesaggio ed al buon senso.
 Cosa è un bel quadro in una cornice orrenda?
I permessi accordati ai cittadini sono stati ottenuti sicuramente in maniera legittima, ma non per questo si possono definire accettabili. Questo modo di fare sarà pure legale ma non è trasparente né riguardoso della sensibilità e delle esigenze del paese e dei suoi abitanti. Questi cittadini, secondo noi, hanno solo dimostrato scarsa sensibilità, poco gusto e nessun rispetto per il paese.
Per l’opinione pubblica tutto questo è uno scempio, ma nessuno è intervenuto per evitarlo.
A quanto pare le concessioni edilizie rilasciate hanno avuto da voi il relativo nulla osta. Se ciò fosse confermato, la Soprintendenza, oltre a fornire a tutti un ottimo alibi, si sarebbe resa corresponsabile di un gravissimo scempio. Perché dopo gli interventi relativi alla prima concessione edilizia non siete corsi ai ripari e non avete fatto scattare almeno i vincoli di salvaguardia provvisori, perseverando invece nell’errore? Esistono dei responsabili o si tratta di superficialità?
Come pensate di porre rimedio agli errori commessi e cosa ritenete di fare per evitare il ripetersi di tali “orrori”
Che fine hanno fatto le postazioni militari dell’ultima guerra e la chiesetta rurale sul Pizzo Castellaro? 
Visto che il P.R.G. comunale è in fase di revisione, pensate di fornire le Vostre indispensabili e fondamentali indicazioni al riguardo o dobbiamo rassegnarci a vedere Thea risiedere in condominio e la Grotta inserita in un presepe di ville? 

Sul Castello Cupane si sono ormai sprecati fiumi di inchiostro. Da un anno e mezzo questi amati quanto sfortunati “ruderi” sono finalmente proprietà del Comune. Questo felice ed atteso evento sembrava dover cambiare le cose, ma ogni sogno sembra essere stato spazzato via dallo scirocco che un anno fa ha provocato il crollo di parte del prospetto nord dell’antico maniero, compromettendone la stabilità. La torre est, inoltre, presenta evidenti lesioni strutturali che non fanno presagire niente di buono. 
Dopo la nostra segnalazione del crollo ci sono stati alcuni sopralluoghi, anche del Genio Civile, ma nessun intervento né urgente, come noi auspicavamo, né palliativo. Perché non si provvede a puntellare la struttura e si procede alla messa in sicurezza del sito? 
Il sito è facilmente accessibile da chiunque lo voglia; finora ciò è stato causa di saccheggi ma in futuro potrebbe essere causa di disgrazie.
Perché non si eseguono interventi di pulizia, rilievo, catalogazione, recinzione ed illuminazione?
Cosa si intende fare delle costruzioni sorte, legalmente o abusivamente, all’interno dell’area?
La pulizia recentemente effettuata nell’area sud del Castello prelude forse a nuove concessioni ed interventi privati? 
Riguardo il Castello, l’unico intervento importante della Soprintendenza che tutto il paese ricorda è quello che ha permesso negli anni ’60 la messa in sicurezza (con cariche esplosive) della torre di avvistamento!
Auspichiamo interventi di tutt’altra natura, che non mandino per aria (non solo in senso figurato) i sogni e le attese di chi, come noi, spera in un recupero ed una valorizzazione del sito. Se gli interventi spettano al Comune o ad altri Vi invitiamo ad attivarVi per quel che Vi compete nel fornire indicazioni, vincoli, attivando i giusti meccanismi, suggerire soluzioni e strade da seguire per la valorizzazione del patrimonio di Acquedolci. Come è naturale difenderete le Vostre scelte ed azioni; Voi operate su scala diversa ed avete altre priorità, ma non potete ritenere i due luoghi in oggetto un buco nella montagna ed un gruppo di macerie come il Vostro operato lascia intendere. Sarebbe un gravissimo errore di valutazione. E’ Vostro dovere salvaguardare quanto rimane, intervenire in sede preventiva e vigilare con attenzione sul territorio, non solo dagli uffici, anche per valutare di persona il peso delle Vostre decisioni. Vorremmo venire a conoscenza dei Vostri piani e del Vostro parere sui Beni Culturali ed Ambientali del nostro Comune e siamo disponibili ad un confronto ritenendo doverosa una Vostra risposta ai nostri quesiti. Questa lettera sarà recapitata per conoscenza anche al Sindaco di Acquedolci e verrà resa pubblica attraverso gli organi di stampa, nella speranza che possa servire a sensibilizzare le autorità ed i cittadini più distratti.
Cordialmente.
Acquedolci, lì 02/01/2004
Movimento Rinnovamento e Partecipazione