giovedì 15 gennaio 2004

Offesa al paesaggio e al buon senso

AcquedolciSecondo un “Movimento” cittadino non c’è attenzione per i beni archeologici
L’area archeologica della grotta di San Teodoro e il Castello Cupane (incompiuta storica acquedolcese) sono nell’occhio del ciclone.
A sollecitare maggiori misure a tutela e salvaguardia dell’area preistorica e interventi sul pericolante castello seicentesco dei principi di Palagonia, è il locale “Movimento Rinnovamento e Partecipazione“, che ha inviato una nota alla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali e, per conoscenza, al sindaco Salvatore Oriti.
“Il nostro gruppo – sostengono quelli del Movimento in una lunga lettera –non ha, ovviamente, alcuna velleità di sostituirsi a chi istituzionalmente è preposto alla tutela e salvaguardia del territorio stesso, ma l’imbarazzo, che talvolta suscita la disattenzione e la lentezza dimostrata dalla macchina amministrativa nei confronti delle necessità locali, ci spinge sovente a decise prese di posizione. In particolare, alcuni avvenimenti succedutisi negli ultimi due anni nel territorio del nostro Comune ci hanno inizialmente sorpreso, poi deluso ed infine indignato.
Tra questi riteniamo che alcuni debbano essere sottoposti alla Vostra attenzione; riguardano due siti cui siamo particolarmente interessati: l’area archeologica della grotta di San Teodoro; il castello Cupane.
Per quanto riguarda l’Area Archeologica, constatiamo con piacere – sostiene ancora il “Movimento Rinnovamento e Partecipazione” che continuano con successo i lavori di scavo, anche se la Vostra attenzione, però, non sembra essere la stessa per quel che riguarda il territorio limitrofo all’area degli scavi. Le misure a tutela e salvaguardia della zona sono del tutto insufficienti; gli interventi e le concessioni edilizie sul sovrastante Pizzo Castellaro sono un’offesa al paesaggio ed al buon senso. I permessi accordati ai cittadini sono stati ottenuti sicuramente in maniera legittima, ma non per questo si possono definire accettabili.
Che fine hanno fatto le postazioni militari dell’ultima guerra e la chiesetta rurale sul Pizzo Castellaro?”
Poi il “Movimento Rinnovamento e Partecipazione” si sofferma sul Castello Cupane: “Da un anno e mezzo i ruderi sono finalmente proprietà del Comune. Questo felice ed atteso evento sembrava dover cambiare le cose, ma ogni sogno sembra essere stato spazzato via dallo scirocco che un anno fa ha provocato il crollo di parte del prospetto nord del maniero.
La torre est, inoltre, presenta evidenti lesioni strutturali.
Perché non si provvede a puntellare la struttura e si procede alla messa in sicurezza del sito, che è facilmente accessibile a chiunque e ciò è stato causa di saccheggi?”
(Nino Manera)