sabato 25 febbraio 2006

Spigolature

SPIGOLATURE 
1.      Ci complimentiamo con quanti (magari dopo aver letto le nostre news il mese scorso) hanno corretto l’orario di divieto nella zona delle scuole elementari; consigliamo però l’uso di un pennarello…(costo: 1 euro circa), almeno è più visibile!
2.      Sono iniziati e proseguono a buon ritmo i lavori di recupero e restauro della cappella del castello: è stata ritrovata la campana, le acquasantiere e la pavimentazione; ci compiaciamo per tutto ciò, memori di quanto scritto e denunciato nel novembre del 2003 con una lettera aperta alla Sovraintendenza, ma ci lasciano molto perplessi gli “intonaci da civile abitazione” che sono stati realizzati:la storia si cancella anche in questo modo! Ci appelliamo alla sensibilità dei tecnici (in particolare dell’amico arch. Faranda) e degli enti coinvolti affinchè si controlli l’andamento dei lavori.
3.      Veniamo a conoscenza della prossima demolizione, per poi edificare, dell’area (o parte di essa) del vecchio cinema Aliberti:non sappiamo se esiste qualcosa che valga la pena salvare, certo che per certi aspetti, osservando lo stato attuale di parte dell’area, esteticamente si potrebbe anche guadagnare, sempre che la nuova costruzione non tenda ad occupare tutta la superficie e il volume possibili (il recente e vicino intervento è a tutti noto e ben visibile!); speriamo che l’annunciato intervento di riqualificazione di questa parte di parco urbano non preveda ulteriori sorprese…
4.      La quercia caduta (Giovanni Pascoli)
Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.
Anche se non si tratta di una quercia ci ha colpito la recente caduta, a causa della concomitanza delle abbondanti piogge e della forte tramontana, di uno dei più grandi pini della zona; si saprà presto l’età di questo monumento della natura che per cause naturali non potremo più osservare. A pochi giorni di distanza, quasi per beffa, sono però stati tagliati tutti gli alti cipressi che perimetravano i vecchi campi di pallavolo e di pallacanestro dell’Istituto dei Giuseppini, dove ora sorge, e un altro sorgerà presto, un edificio condominiale. Nessun appunto ai proprietari che non hanno violato leggi o vincoli, ma una considerazione: due alberi storti e mal curati possono far posto a una piazza e ad altri alberi, ma la natura, anche se non a discapito dei diritti dei singoli, deve essere salvaguardata da chi ne ha il potere o il compito; ricordiamo che l’allora competente Comune di S. Fratello intervenne per i pini della nazionale (vincolo forse mai recepito di fatto dal Comune di Acquedolci). Cosa ci resta da fare: vedere le persone che portano via il proprio fascio di legna?
5.      Che fine ha fatto Doroteo? La maschera simbolo del carnevale di Acquedolci, inserita come tale perfino nello Statuto Comunale, non figura nei manifesti del Carnevale Acquedolcese 2006. Nell’era del precariato è rimasta vittima anche lei del sistema? E pensare che la sua presenza addirittura nello Statuto Comunale sembrava essere una garanzia di stabilità. A Doroteo và la nostra solidarietà… Buon carnevale 2006!
6.      Da un po’ di tempo il Consiglio Comunale ha adottato una strana prassi. Viene convocato di urgenza (anche quando dagli argomenti all’ordine del giorno è difficile giustificarne il motivo), ma nel giorno e nell’ora stabiliti non si raggiunge mai il numero legale. Ultima riprova venerdì 17 febbraio: 7 consiglieri di maggioranza hanno proposto il punto fondamentale all’OdG, ma tra questi solo 5 erano presenti. Risultato: seduta rinviata per mancanza del numero legale al giorno successivo, quando sarà valida qualunque sia il numero dei presenti… Al di là di tutte le considerazioni possibili, non siamo forse pur sempre noi cittadini a pagare i gettoni di presenza per i consiglieri, anche quando le sedute non si tengono? E io pago!…

venerdì 24 febbraio 2006

Nuovo Piano Regolatore

Ci preme intervenire sulla questione del Nuovo Piano Regolatore Generale e sulla scadenza dell’incarico del Commissario Regionale, cominciando da alcune considerazioni riguardo le discussioni (non certo numerose) seguite sull’argomento. sottolineando quello che è stato a torto o a ragione detto a tal proposito:
-         Il PRG non è stato respinto dal Commissario.
-         Il parere doveva essere espresso dalla Commissione Edilizia Comunale, che ha preferito, per oscuri motivi, non farlo; il Commissario non ha né meriti né colpe, semplicemente non ha potuto portare a termine il suo compito.
-         Il PRG non è stato né concepito né proposto da questa amministrazione
-         Due terzi dei consiglieri comunali sono incompatibili solo perché due terzi della popolazione di Acquedolci lo è, poiché la quasi totalità del territorio comunale al di sotto del nastro autostradale è stata campita da apposito retino.
-         Il PRG è stato redatto forse secondo le esigenze di ogni singolo cittadino interessato, ma non secondo le esigenze di tutta la cittadinanza.
-         Il Commissario non è stato richiesto, ma nella situazione venutasi a creare è previsto per legge.
-         Il costo di un Commissario è ben poca cosa rispetto al costo sociale ed economico che un cattivo PRG può rappresentare per un paese.
-         Il Commissario non ha pubblicamente né richiesto né svolto nessun incontro, non ritenendolo utile, e ha incontrato invece, come si dice in giro, delegazioni e privati che ne hanno fatto richiesta.
-         Non si è perso un anno e mezzo, bensì cinque dall’inizio del progetto: considerando che un Piano Regolatore rimane in vigore per 10 anni e che in questi cinque anni Acquedolci, soprattutto dal punto di vista edilizio, è cambiata visibilmente forse, più che del Nuovo, si dovrebbe parlare del “Superato” Piano Regolatore.
-         Il PRG parte da presupposti, direttive ed analisi inadeguate se non false.
-         Il progetto è stato affidato al solo UTC, che ha dimostrato di non essere un attento e imparziale garante e controllore del territorio.
-         I tecnici che operano ad Acquedolci non sono intervenuti in nessuna fase, né hanno sollevato alcun appunto, almeno pubblicamente: per questioni di capacità, intimiditi o perché troppo furbi?
La ricomposta Commissione Edilizia ha sbloccato quella empasse sottolineata dall’Assessorato.Il Consiglio Comunale è risultato essere incompatibile in un primo momento (come detto, senza colpe né meriti), ma con la nuova composizione, in seguito all’ultima surroga alla Giunta, potrebbe non esserlo più: è colpevole non averlo accettato immediatamente, fugando voci e illazioni.Il Sindaco ha revocato la delega all’assessoreproponente (che molti ritenevano incompatibile) per motivi chiaramente legati al PRG e di fatto, presentando un quesito su una questione meramente formale riguardo il parere della Commissione Edilizia di cui faceva parte di diritto, ha rallentato, se non vanificato, il lavoro del Commissario. Le direttive sono della precedente Amministrazione e probabilmente il PRG verrà adottato nella prossima, ma se il PRG non è “figlio” di questa Amministrazione qualche forte legame di parentela sembra averlo acquisito in questi anni.Se la lettera dell’Assessorato Territorio ed Ambiente – Dipartimento Urbanistica – servizio IV Regione Sicilia rappresenta un primo passo verso la “bocciatura” del PRG occorre avere il coraggio di farne un secondo più decisivo: SI ABBIA IL CORAGGIO DI AZZERARE TUTTO E RICOMINCIARE DA CAPO, per non commettere gli stessi errori ed avere gli stessi ritardi, magari prendendo ad esempio ciò che l’Amministrazione e l’UTC di Sant’Agata Militello sono riusciti ad avviare con il PRG.Se invece si ritiene che il lavoro fin qui svolto sia valido e meritevole, che lo si renda pubblico da subito cercando, con umiltà e spirito di collaborazione, di fare ed ottenere il massimo da uno strumento indispensabile per il controllo e la crescita del nostro territorio e della nostra comunità, con tutte le modifiche e gli adeguamenti che TUTTI gli attori riterranno apportare.

Febbraio 2006 – situazione politica

Nell’attesa dell’arrivo delle bollette ATO, previsto per i Comuni come Acquedolci che non le hanno ancora ricevute tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo, e mentre è già scaduto il termine per il pagamento per i cittadini degli altri comuni che già hanno ricevuto le bollette del primo acconto 2005, si moltiplicano le iniziative, a vari livelli, per ottenere tariffe più basse e rapportabili alla TARSU pagata complessivamente da ogni comune nel 2004. Ricordiamo che il passaggio dalla tassa alla nuova tariffa comporterà la ripartizione del costo dei servizi interamente tra gli utenti (prima la tassa era ripartita in quote quasi uguali tra cittadini e Comune), nonché l’aggiunta dell’IVA al 20%. Comitati spontanei di cittadini sorgono qua e là e cercano di trovare una linea comune, capeggiati dal “Comitato Tutela RSU” di Capo d’Orlando. I Sindaci sono divisi tra chi si trincera nella “difesa dei propri cittadini”, mostrando spesso finalità demagogiche, e chi, con buona volontà, ma con scarsi risultati, cerca di riunire attorno ad un tavolo amministratori dei Comuni e dirigenti dell’ATO. L’ultima riunione informale tra i Sindaci e gli Amministratori delle ATO della Provincia di Messina, svoltasi ad Acquedolci per iniziativa del nostro Sindaco, ha visto la presenza di circa 20 Sindaci, oltre ad alcuni consiglieri comunali di vari comuni e semplici cittadini, e degli amministratori delegati delle ATO ME 1 e ME 2. È rimasto deluso, il nostro Sindaco, per la scarsa presenza dei colleghi. Non sono mancate nemmeno le frecciate lanciategli dall’Amministratore delegato dell’ATO ME 1 (la nostra, per intenderci) che, nel suo intervento, ha accusato alcuni sindaci, e tra loro anche “qualcuno presente in sala”, di non aver ancora fornito i dati relativi alle utenze e alle risorse comunali (attrezzature, mezzi, cassonetti, ecc.) che sarebbero dovute passare all’ATO con il trasferimento del servizio, e che avrebbero permesso di definire meglio la quota di costo a carico dei cittadini dei rispettivi comuni. Peccato che tra questi sindaci sia compreso anche il nostro! Signor Sindaco, lei che ha dichiarato alla stampa che i sindaci presenti erano quelli che, più degli altri, hanno partecipato alle riunioni dell’ATO, perché Lei stesso è stato così assente alle assemblee quando si dovevano discutere i presupposti che avrebbero evitato i problemi alla cui soluzione, con tanto fervore, adesso cerca di porre rimedio? Forse perché conscio degli errori passati, cercherà di non ripeterli e giocare d’anticipo nei riguardi dell’ATO per l’acqua. Il nostro articolo sugli “atti vandalici in piazza municipio” (MR&P News n. 2 – Gennaio 06) ha prodotto l’effetto di spingere il vice-presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Salerno, a presentare una proposta di deliberazione recante lo stesso titolo. Lodevole l’iniziativa, pessimo l’intervento del relatore in Consiglio. Come si può giustificare il calo degli atti vandalici nei giorni immediatamente precedenti perché i giovani erano ormai impegnati nella costruzione dei carri di carnevale? O accusare le associazioni che hanno come finalità il servizio ai giovani di non fare nulla? O attaccare il solito extra-comunitario colpevole di fomentare odio anche tra i giovani impegnati nelle iniziative della sua associazione, dichiarando al termine di una rappresentazione teatrale sulla mafia, per la quale aveva ottenuto un contributo dal Comune, che gli amministratori sono mafiosi…?Consigliere Salerno, è con queste dichiarazioni (per altro non verbalizzate!) che si fomenta l’odio e la divisione in una comunità! Comprendiamo come l’argomento le stia a cuore, ma non giustifichiamo le modalità dello sfogo!Per la cronaca: la proposta del Consigliere consisteva nell’adibire alcuni vigili urbani al servizio di vigilanza notturno (dalle ore 23 alle ore 03).
La proposta è stata approvata, come atto di indirizzo all’Amministrazione, con 7 voti favorevoli contro 6 (contraria la minoranza e i consiglieri L’Abbate e Scaffidi del gruppo indipendente, assenti Miraglia e Geranio per l’opposizione… ma quest’ultima non è una novità).
Fortunatamente lo stesso vice presidente ha corretto il tiro. Insieme al suo gruppo consiliare, infatti, ha presentato in Consiglio una mozione atta a “Sollecitare 
la Prefettura e il Comando Regionale dei Carabinieri affinchè integrino il numero di personale allocato presso la Stazione dei Carabinieri di Acquedolci portando dalle attuali 8 unità ad un minimo di 15”.Troppa grazia! Magari fossero già 10 o 12! Certo è indispensabile aumentare il numero delle unità: da mesi non manca giorno nel nostro peraltro piccolo territorio in cui non avvenga un furto (o tentativo) o un atto vandalico.Rammentiamo ai distratti che la Stazione dei Carabinieri di Acquedolci è “ripiegata” a Sant’Agata Militello da più di tre anni!Tra le motivazioni apportate dai Carabinieri stessi, in occasioni più o meno ufficiali, per l’improvvisa migrazione in altra sede della NOSTRA Caserma era il “basso numero di denunce”; tutto si può dire tranne che ad Acquedolci non ci si stia dando da fare per mettere riparo a questa grave mancanza, in netta controtendenza rispetto a quanto succede nel resto d’Italia, almeno a sentire i dati riportati dal Ministro degli Interni: per questo i Carabinieri preferiamo mandarli all’estero! A proposito di odio: nei giorni scorsi la casa di campagna del giornalista Farid Adly e della moglie Mariangela Gallo è stata visitata dai ladri, così come è era già successo per tante altre abitazioni di nostri concittadini. Questa volta, però, gli intrusi hanno lasciato come “ricordo” due pallottole, chiaro segno di minaccia.LA MAFIA ESISTE, ECCOME! Apriamo gli occhi!Alle vittime della vicenda assicuriamo la nostra totale solidarietà. Ai colpevoli dell’atto diciamoVERGOGNA!!!