venerdì 19 marzo 2004

Lettera al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

Spett.le PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ACQUEDOLCI
Ill. mo sig. Presidente del Consiglio Comunale,
nell’ultimo Consiglio Comunale in data 06/03/2004 tra i punti all’ordine del giorno era prevista la discussione della proposta del Consigliere Salerno di istituire una Commissione consiliare per lo studio della bozza di Statuto Comunale.
Nel corso del dibattito consiliare qualche consigliere ha riferito circa un disinteresse per l’argomento desumibile dalla mancanza di proposte e osservazioni pervenute da parte delle Associazioni alle quali era stata inviata detta bozza di Statuto, e si è proposto pertanto di costituire una Commissione composta da soli consiglieri col compito di redigere tale fondamentale atto normativo del Comune. Ricordiamo che durante la seduta del Consiglio Comunale del 16/01/2003 Lei stesso chiese di favorire la più ampia discussione della società civile, e tale orientamento fu condiviso da tutto il Consiglio Comunale.Da parte del nostro Movimento ci saremmo aspettati in quell’occasione che a breve, per iniziativa del Consiglio Comunale, si fosse costituita una commissione di studio alla quale poter sottoporre le osservazioni e le proposte in merito alla redazione dello Statuto. Ciò non è mai avvenuto e per questo motivo il nostro Movimento (come probabilmente anche altre associazioni e cittadini) non ha potuto contribuire alla bozza di Statuto.Ci coglie, pertanto, di sorpresa tale decisione presa durante l’ultimo Consiglio Comunale di riservare l’elaborazione dello Statuto ai soli consiglieri. Vorremmo con la presente comunicare a Lei in quanto capo del principale organo rappresentativo dei cittadini di Acquedolci, che qualora il Consiglio si faccia promotore dell’istituzione di una commissione di studio che rappresenti il più possibile la società civile di Acquedolci, o comunque a stretto contatto con la cittadinanza, con la quale Associazioni e semplici cittadini possano interloquire in dibattiti aperti a tutti e alla quale presentare le proprie proposte, il nostro Movimento sarà ben lieto di dare il suo contributo per la redazione della bozza di Statuto da sottoporre all’approvazione degli organi competenti.
Distinti saluti,
Acquedolci lì 19 marzo 2004
Movimento Rinnovamento e Partecipazione 

mercoledì 17 marzo 2004

Lettera a S.E. il Prefetto di Messina

Eccellenza,
siamo dei cittadini di Acquedolci molto legati al nostro paese.Crediamo che Democrazia sia partecipazione, continuo rinnovamento, e sinonimo di libertà.
Con l’intento di ascoltare per analizzare e conoscere, discutere per capire e proporre abbiamo costituito un Movimento di opinione politica di interesse locale fondato sui principi del rispetto della legalità, della trasparenza, della democrazia e della difesa del cittadino.
Il nostro è un gruppo che accoglie in sé componenti di diversa formazione culturale e politica, anche appartenenti a opposti schieramenti partitici, senza pregiudizi né prevenzioni di alcun tipo;
è avulso da ogni compromesso e libero da ogni condizionamento di partito e lontano dagli interessi affaristici o personali di chiunque.
Abbiamo gradito la Sua visita nel nostro paese e apprezzato il Suo discorso; il Movimento non era tra le associazioni e i cittadini invitati, ma molti di noi erano presenti, seppur in altre vesti, perché siamo impegnati socialmente e in associazioni del luogo.
Condividiamo con Lei la necessità di dare ascolto a tutti i cittadini anche per i problemi che riguardando diritti e difficoltà dei singoli. Ben venga lo sportello del cittadino, da Lei promosso, se permetterà a chi ne usufruirà non solo di sfogarsi ma soprattutto di ottenere rapide risposte ed eventualmente definitive soluzioni.
Plaudiamo a chi ha invitato Sua Eccellenza e siamo d’accordo con l’analisi del nostro Sindaco quando afferma che Acquedolci è un paese in continua crescita e con grandi potenzialità turistiche e commerciali. Noi siamo parte della “cittadinanza attenta” che il Sindaco, almeno in questa circostanza, ha voluto citare; in molte occasioni siamo forse risultati scomodi perché non abbiamo fatto mancare le nostre critiche e denunce.
Riteniamo che i valori di Patria e di Nazione siano sempre stati vivi in tutti gli italiani e che non siano patrimonio di questa o quella parte politica, come ci è sembrato di capire da alcune frasi pronunciate in sala consiliare: se oggi sono rivalutati è perché la scelta del federalismo e del decentramento, indispensabili per certi versi, cozzano con la storia e la cultura di noi italiani e con l’idea di Europa, oltre che con alcuni bisogni di tutti i cittadini.
“La qualità, la formazione e la legalità” citate dal Sindaco sono degli esempi: molto si può fare a livello locale ma alcune incombenze sono troppo grandi per i paesi e per qualunque Amministrazione, e alcuni compiti non possono che essere assolti da strutture nazionali.   
La sicurezza, la prevenzione e il controllo, sono diritti e compiti che spettano di essere ottemperati dallo Stato e non dagli Enti locali: quando riavremo la nostra Caserma?
Come si può concepire un paese, di transito e tra i più grandi di questa parte di provincia, come Acquedolci, senza un posto fisso dei Carabinieri? Gli errori e le disattenzioni finanziarie del passato e le ristrettezze attuali, l’assoluta mancanza di progettazione e di lungimiranza, non possono giustificare questa grave mancanza: apprezziamo gli sforzi dell’attuale Sindaco, non capiamo le intenzioni e le pretese dell’Arma.
Lo scorso mese di giugno abbiamo raccolto in pochi giorni quasi duemila firme, scritto alle massime autorità dello Stato e ricevuto anche delle risposte che, però, non ci hanno certamente rassicurato.
Ci è stato detto che l’Amministrazione deve provvedere a reperire locali idonei con mezzi propri: l’autonomia è sinonimo di abbandono?
Se quest’onere deve gravare sulla nostra comunità (come dire: se volete un diritto pagate!) potremo scegliere di avere gli sceriffi del luogo invece dei Carabinieri?
Ad Acquedolci intanto cresce il numero di furti e di scassi, lo spaccio, il vandalismo e la piccola delinquenza (che investimento per il futuro!), succede di essere fermati per strada da ragazzi armati di coltello e che la scuola venga incendiata: questo non basta, perché forse qualcuno dirà che comunque le denunce sono in calo. Ma chi cerca un’istituzione se questa li abbandona?
Cosa dobbiamo aspettare che accada per un intervento di urgenza?
Noi ci auguriamo che tutti, nella massima trasparenza e con la massima collaborazione, contribuiscano alla rapida e definitiva soluzione del problema, confidiamo nel Suo interessamento e impegno affinché presto ad Acquedolci torni un fondamentale segno di presenza dello Stato.
Con la Sua visita avrà sicuramente potuto constatare quanto di buono ci sia ad Acquedolci e negli acquedolciani e al contempo non Le saranno sfuggite le altre emergenze che affliggono il nostro territorio e che hanno determinato il Suo sopraluogo; sappiamo che già alcuni compaesani Le hanno scritto e ci sarebbe piaciuto che la Sua visita avesse previsto un momento per un confronto e un dibattito aperto con i cittadini (a proposito: ad oggi le strisce pedonali non sono state realizzate).
Anche per questo Le chiediamo di poter essere ricevuti al Palazzo del Governo nei tempi e nelle modalità che Lei riterrà più opportune e che vorrà comunicarci.
Il mancato rispetto dell’ambiente e del territorio, gli scarsi controlli e le inadeguate misure di prevenzione e tutela ci portano ad essere preoccupati e spesso indignati; di certo non costituiscono un buon punto di partenza per rispondere alla vocazione turistica di Acquedolci.
Le fiumare ridotte a discariche, il litorale e la collina devastate e imbruttite da costruzioni a dir poco inopportune o addirittura abusive, il randagismo, le campagne devastate da edificazioni selvagge e strade che feriscono il territorio compromettendo la già precaria stabilità dei terreni, l’inadeguata rete fognaria, l’emergenza rifiuti, ci spingono a non restare inermi e ribellarci perché tutti aprano gli occhi; ci inducono a denunciare, per svegliare le coscienze e informare l’opinione pubblica quanto gli uffici competenti.
Siamo pronti anche a fornire il nostro contributo e collaborare con chi ce lo chiederà; sappiamo di essere scomodi ma non siamo dei sobillatori, il nostro intento è quello di migliorare il nostro territorio e lottare perché non vinca la rassegnazione e il disinteresse: forse siamo dei sognatori ma sappiamo che “un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso” (Mandela), e noi non ci arrendiamo.
In attesa di una Sua risposta e di un gradito incontro, augurandoLe un buono e produttivo lavoro, voglia accettare i nostri più cordiali saluti.
Acquedolci 17 marzo 2004.
Movimento Rinnovamento e Partecipazione.