venerdì 9 aprile 2004

L’offensiva dell’opposizione civile

La politica ufficiale ad Acquedolci ristagna. Il Consiglio comunale non si riunisce (in tutto il 2004 si è riunito una sola volta; per un costo annuo di 100 milioni di lire non è male come produttività), gli spazi di dibattito politico e culturale non sono frequentati, o forse è meglio dire meglio boicottati, dai nostri consiglieri eletti, la Giunta non brilla di iniziative politiche, occupata come è a gestire l’esistente ed a spartirsi la magra torta ed infine l’opposizione è divisa e riluttante alle iniziative di contrasto dell’immobilismo della maggioranza.
Argomenti di discussione ce ne sono eccome!
Per fortuna c’è la società civile che si muove e cerca di lanciare ogni tanto qualche sasso per muovere lo stagno. Qualche iniziativa del Movimento di rinnovamento e partecipazione, il signor Peppino Carone dei DS che rivendica con i suoi cartelli domenicali le strisce pedonali, i pomeriggi letterari dell’ACM, le iniziative ambientaliste e le campagne giornalistiche del nostro Osservatorio Acquedolci e poi l’azione solitaria, incessante, competente e determinata dell’ex presidente del Consiglio, dott. Nino Caiola. Ultima delle sue azioni politiche è la richiesta di ridurre il numero degli assessori a 5 invece di 6, in ottemperanza della legge 30/2000.
Farid Adly(Osservatorio Acquedolci – venerdì 9 aprile 2004)