venerdì 24 marzo 2006

Analisi politica

IL TEMPO DEI FUNGHI
Si sa che la stagione autunnale nella quale siamo ormai entrati dalle nostre parti è considerata anche il “tempo dei funghi”. Non perché i funghi crescano solo in questo periodo! In realtà gli esperti micologi obietteranno che i funghi ci sono tutto l’anno, dipende da quali specie si cercano e dai diversi posti dove crescono (quest’ultimo, a volte, è un segreto che solo loro sanno e difficilmente svelano!).Nel linguaggio popolare i modi di dire “crescere come i funghi” o “spuntare come i funghi” alludono alla caratteristica che hanno gli stessi di spuntare all’improvviso nei posti più disparati, senza un apparente logica o motivo. Allo stesso modo di come sono venuti, così i funghi scompaiono in breve tempo, sia che vengano colti dagli appassionati, sia che invece siano lasciati marcire, o perché non commestibili, o più semplicemente perché nessuno li ha trovati, dando così l’immagine della casualità e transitorietà.A questo punto sicuramente vi chiederete che c’entra questa penosa descrizione micologica (non siamo esperti di funghi, lo riconosciamo!) in un notiziario che si propone di fare analisi politica a livello locale. L’analogia è presto detta: succede spesso che anche l’attività amministrativa di un Ente pubblico conosca il suo “tempo dei funghi”. Dopo un’attesa più o meno lunga, può accadere che in una particolare stagione iniziano ad affiorare alcune opere da tempo attese o, a volte, a sorpresa.Così come sta accadendo ad Acquedolci! Naturalmente ci fa piacere venire a conoscenza dell’inizio dei lavori al castello, o della riapertura al pubblico della grotta, così come dell’antiquarium.Ci fa ancora più piacere sentire per la prima volta da parte di un esponente dell’Amministrazione, in occasione di un’intervista sui lavori al castello, che è intenzione dell’Amministrazione quella di programmare gli stessi a diverse scadenze, ma tenendo fisso l’obiettivo primario, anche in considerazione dei fondi di bilancio e dei finanziamenti via via disponibili. Un progetto unitario da realizzare anche mediante progetti parziali o stralci. D’altra parte l’esigenza di progettazione e programmazione è quanto abbiamo sempre auspicato noi, anche su queste pagine (vedi articolo “Progettazione e programmazione” su MR&P News n.7 – Settembre 2006). È curioso, però, che tali realizzazioni avvengano nel periodo immediatamente precedente la scadenza elettorale (leggi: tempo dei funghi).Ma l’analogia non finisce qui: chi si è trovato a passare nei pressi del parco urbano del centro, parte alta tra la circumvallazione e la via Trento,  avrà notato un’area all’interno dello stesso e al confine con la strada, delimitata da nastro segnaletico, in cui sono evidenti i segni di lavori di scavo e spianamento. Ci scusiamo, innanzitutto, per la nostra imprecisione nel darvi la notizia, ma non ci è dato di sapere che cosa si stia realizzando.Infatti, non è presente alcun cartello che indichi natura dei lavori, progettisti, esecutori, importo, ecc. che pure sarebbe obbligatorio per legge. Possiamo immaginare che si tratti di un’opera del Comune e speriamo che riguardi la riqualificazione dell’area (indicata nel piano regolatore come area a verde, è bene ricordarlo!).
Ma perché il Comune, che è tenuto a far osservare da parte delle imprese edili l’obbligo di informazione al pubblico sull’opera mediante cartelli nel cantiere, esso per primo tale obbligo non osserva? E poi, che fine ha fatto la trasparenza tanto decantata e, ahinoi, quasi mai rispettata?
Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo fungo spuntato ai piedi degli alberi del parco? E poi, se veramente di riqualificazione si tratta, è proprio necessario cementificare come si è fatto, e come, purtroppo, sembra diventato abitudine fare in ogni angolo naturale del paese? Speriamo che questo fungo, seppure poco commestibile, almeno non sia velenoso!
Ma anche per i lavori al castello le cose non sono molto diverse.
Non è messo in evidenza il cartello che descriva l’oggetto dei lavori, l’importo, progettisti ed esecutori. Che ci vorrebbe a esporlo sulla via di passaggio, invece di tenerlo nascosto all’interno del cortile?
I cittadini devono affidarsi solo alle informazioni che la magnanimità degli amministratori concedono a mezzo stampa? 
Chiediamo che qualche micologo esperto e competente voglia darci delucidazioni al riguardo, visto che ai comuni cittadini non è dato conoscere tanto facilmente tutto ciò che cresce sul territorio di Acquedolci.

martedì 21 marzo 2006

Marzo 2006 – Situazione politica

Siamo giunti al IV numero della nostra newsletter periodica “MR&P News”e ci permettiamo di redigere un primo bilancio.Gli attestati di stima giuntici da più parti (forze politiche e cittadini) sono il sintomo che tanti si trovano d’accordo con noi su vari argomenti. In ogni caso, ciò è indice del fatto che sempre più sono le persone che leggono il nostro notiziario con attenzione. Anche alcune critiche rivolte alle nostre analisi lo testimoniano.Naturalmente non abbiamo la presunzione di essere depositari assoluti della verità. Fin dalla prima uscita, MR&P News ha voluto essere uno strumento di dialogo e confronto tra cittadini e istituzioni locali sui temi più attuali che riguardano la Comunità acquedolcese, per contribuire alla crescita della vita democratica di Acquedolci. Per questo chiediamo a tutti di farci avere per iscritto le loro proposte, osservazioni, critiche… affinché possiamo insieme rendere un servizio di informazione alla cittadinanza sempre più corretto e puntuale. Lo chiediamo, in particolare, agli amministratori, affinché, se lo riterranno opportuno, potranno far arrivare ai cittadini notizie importanti riguardo l’attività amministrativa svolta.In ogni caso, come abbiamo sempre fatto, noi continueremo a dar conto, nel bene e nel male, di  come l’Amministrazione svolge il suo mandato elettorale, dando a Cesare quel che è di Cesare. Distingueremo sempre la notizia dall’analisi critica, nel rispetto assoluto delle persone coinvolte, ma senza fare sconti nella valutazione degli atti. Certamente non è nostro obiettivo attaccare nessuno. Noi non siamo, a priori, pro o contro qualcuno, né tanto meno devono esserlo necessariamente le nostre prese di posizione.
Per quanto è possibile, e nei limiti delle nostre capacità, ci sforziamo di analizzare le azioni dell’Amministrazione e di valutarle alla luce dei valori in cui crediamo, e che sono espressi dal nostro Statuto (vedi n. 0 del settembre 2005), ne discutiamo tra noi durante le assemblee del Movimento Rinnovamento & Partecipazione e ciò che pubblichiamo nel nostro notiziario è l’espressione di una posizione condivisa dagli iscritti al Movimento. Avendo come obiettivo la crescita della Comunità, spesso le nostre critiche sono accompagnate da proposte concrete da realizzare (ne troverete qualche esempio anche in questo numero). 
Non avremo mai timore, d’altra parte, di dire ciò che non va nel nostro Paese, perché chi vuole veramente il bene di Acquedolci non deve far finta di non vedere il male che c’è: fa più male, invece, chi continua a dire che tutto va bene e che c’è da stare tranquilli, nascondendo la realtà dei fatti per mostrare all’esterno sempre un’immagine da cartolina. Solo chi guarda in faccia i problemi, può trovare idee e risorse per risolverli.Il nostro stile nello scrivere vuole rispecchiare, il più possibile, anche il modo con cui siamo soliti dialogare tra noi e con gli altri. Confidiamo che, con il contributo di tutti gli iscritti alla nostra newsletter, MR&P News rappresenti sempre più uno spazio democratico per i cittadini che credono che ad Acquedolci ci sia ancora bisogno di RINNOVAMENTO e di PARTECIPAZIONE o, se si vuole, diRINNOVAMENTO MEDIANTE LA PARTECIPAZIONE.

Ampliamento del cimitero

Ampliamento del cimitero: i morti non possono parlare… ma i vivi non vogliono sentire. Nelle ultime settimane si è riacceso ad Acquedolci il dibattito politico intorno alla irrisolta questione dell’ampliamento del Cimitero comunale. Ormai da più di vent’anni, giacciono sulle scrivanie degli Amministratori che si sono succeduti nel tempo gli incartamenti relativi alla spinosa / delicata vicenda, ma, ancora oggi, non si è approdati ad alcuna soluzione convincente. Al solo scopo di illustrare ai lettori le tappe principali del tortuoso iter amministrativo, ci limitiamo a ripercorrere i seguenti passaggi:1974: l’Arch. Cono Terranova redige il P.R.G. in cui si prevedeva l’ampliamento dell’area cimiteriale verso Est;1986: l’Assessorato territorio ed ambiente modifica d’ufficio il nuovo P.R.G. elaborato dal Prof. Arch. Culotta, disponendo, così, l’ampliamento della struttura cimiteriale ad Ovest e la destinazione dell’area posta ad Est alla realizzazione di opere pubbliche accessorie al cimitero;1998: il Consiglio Comunale approva il piano triennale delle OO. PP., disponendo l’ampliamento ad Ovest del Cimitero;1998: la Giunta Municipale conferisce incarico ad un professionista del luogo di redigere lo studio tecnico preliminare propedeutico alla realizzazione dell’opera.In questa sede non è opportuno soffermarsi nella disamina degli aspetti tecnici che hanno animato ed animano tuttora la vicenda. Ci limitiamo solamente ad osservare come l’allargamento ad Ovest da un lato compromette la simmetria della struttura cimiteriale, mortificandone la logica architettonica che la contraddistingue, dall’altro non prospetta un’adeguata soluzione al problema dei parcheggi (sembra contraddittorio, infatti, concepire un progressivo ampliamento della struttura ad Ovest collocando, invece, i parcheggi dal lato opposto). Oltretutto, pare pure lecito dubitare sulla effettiva possibilità giuridica di realizzare l’opera.
Un lungo giudizio, oggi pendente innanzi al C.G.A. di Palermo, ha già visto soccombere il Comune in primo grado ed, ad adbundandum, la proposizione di una serie di ricorsi straordinari al Presidente della Regione Siciliana, non lasciano intravedere la possibilità di giungere ad una soluzione in breve termine.
In considerazione di ciò, si può affermare, senza tema di smentita, che è giunto il momento di cambiare rotta. L’accanimento dimostrato soprattutto dall’attuale Amministrazione nel perseguire la soluzione dell’allargamento ad Ovest non ha prodotto nulla di concreto. Riteniamo sia necessario iniziare a valutare tutte le soluzioni alternative, mostrando il coraggio di saper assumere anche decisioni difficili, a cominciare dal nuovo P.R.G. che, colpevolmente, a quanto risulta, non affronta il problema.Il nostro Movimento, nel gennaio 2003 aveva proposto alla Amministrazione comunale di valutare un ampliamento a Nord della struttura cimiteriale, con la realizzazione di parcheggi lungo i lati Ovest ed Est, rispettoso dell’attuale simmetria architettonica e rispondente nel contempo alle esigenze di ampliamento e di viabilità (chi ce lo richiederà, potrà ricevere per e-mail il documento con l’allegato disegno).
In tal modo, non abbiamo certamente inteso dire all’Amministrazione cosa fare o meno; il nostro era semplicemente un tentativo di sollecitare una riflessione politica sulla situazione. 
In ogni caso, riteniamo giusto evidenziare come in tutti questi anni sia mancato un adeguato confronto tra i cittadini proprietari di tutte le aree adiacenti al cimitero e l’Ente comunale. La posizione di chiusura assunta dalle Amministrazioni si è rivelata e, a nostro avviso, continuerà a rivelarsi inconcludente.
Pensare di riuscire a risolvere il problema con “soluzioni calate dall’alto” oltre ad essere antidemocratico, non produrrà alcun risultato apprezzabile quale che sia la soluzione che si andrà in concreto a scegliere.
Riteniamo, invece, che l’Amministrazione attuale debba meglio prendere coscienza della situazione ed attivarsi in modo diverso dal passato.
Ciò che piuttosto temiamo, invece, è che vi sia la dissimulata volontà politica di lasciare aggravare la situazione di emergenza già in atto, al solo fine di ridurre gli spazi di discussione e precludere, così,  la valutazione di eventuali soluzioni alternative. Naturalmente ci auguriamo di sbagliare, anche se, come insegna qualcuno, a pensar male si fa peccato, ma si azzecca sempre.

Caserma Carabinieri

Caserma carabinieri: sogno o realta’?Ritorniamo sull’argomento “Caserma” pubblicando una rassegna stampa di articoli riportanti notizie e dichiarazioni in merito al ritorno dei Carabinieri ad Acquedolci, dal 2003 ad oggi.
SETTEMBRE 2003
IL COMUNE PROPENSO A CONCEDERE L’IMMOBILE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE PER ADIBIRLO A CASERMA DEI CARABINIERI
L’amministrazione ha preso la decisione di “concedere l’immobile dove è ubicata la residenza della biblioteca comunale per destinarlo a sede della caserma dei carabinieri…Tutto ciò in comodato d’uso gratuito per il periodo di due anni a decorrere dalla stipula di apposito atto, ponendo per gli anni successivi a carico del comando provinciale dei Carabinieri, il canone mensile d’affitto nella stessa misura corrisposta al precedente locatario(Benedetto Manera da acquedolci.net)
24 OTTOBRE 2003
… come dichiarato dal sindaco Salvatore Oriti che ha detto: “Siamo sulla buona strada per risolvere alcuni importanti problemi come[...] la programmazione dell’apertura della nuova caserma dei Carabinieri nella biblioteca comunale; …”(N.M. dalla Gazzetta del Sud)
14 NOVEMBRE 2004
FINALMENTE LA CASERMA DEI CARABINIERI!
Si fa sempre più palpabile l’ipotesi che la caserma dei Carabinieri ritorni stabilmente, in tempi strettissimi, nel centro acquedolcese, a distanza di circa 2 anni da quando, venne soppressa, per essere trasferita a S.Agata Militello. E’ arrivato, infatti, il tanto atteso assenso dal Ministero dell’Interno, affinché si dia corso alle fasi definitive d’accordo per la locazione dello stabile, che al momento è sede della biblioteca comunale. A portare a conoscenza il sindaco Salvatore Oriti è stata la stessa Prefettura di Messina, insieme al comando provinciale dei Carabinieri, affinché il problema potesse giungere a felice conclusione…(Nino Manera da acquedolci.net)
23 DICEMBRE 2004
RAPINA AL RIFORNIMENTO ESSO DI ACQUEDOLCI
… Proprio in questi giorni il gruppo politico “Movimento, rinnovamento e partecipazione” aveva chiesto all’amministrazione comunale a nome dei 1720 firmatari della petizione per il ritorno della caserma ad Acquedolci, di fare sapere, fra l’altro, alla cittadinanza “come mai non sono ritornati i Carabinieri; quando inizieranno i lavori dei locali della biblioteca da adibire a caserma e quali locali saranno adibiti a biblioteca.Il sindaco Salvatore Oriti interpellato in proposito ha detto che vi è già un progetto di 88 mila euro che prevede al più’ presto possibile la realizzazione dei lavori per ristrutturare il caseggiato della biblioteca per adibirla a caserma dei Carabinieri e la ristrutturazione dei locali dell’ex ufficio di collocamento da trasformare in biblioteca.(Benedetto Manera da acquedolci.net)
10 FEBBRAIO 2005
Il dott. Oriti tra l’altro ci ha detto: ”… Inoltre, prima dell’estate, riporteremo in paese il presidio dei carabinieri (attualmente a S. Agata di Militello), che verrà ospitato nei locali dell’ex biblioteca”(da www.normanno.it)
25 MAGGIO 2005
NOMINATO IL TECNICO PER I LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLA BIBLIOTECA E CASERMA DEI CARABINIERI
L’architetto Salvo Lo Cicero, capo ufficio tecnico comunale, è stato nominato responsabile unico dei lavori che interessano la biblioteca comunale e la istituenda caserma dei Carabinieri. I lavori di adeguamento di entrambi gli edifici ammonta a euro 154.335,31…
(Benedetto Manera da acquedolci.net)
OTTOBRE 2005
ANCORA TEMPI LUNGHI PER IL RITORNO DELLA CASERMA DEI CARABINIERI
Nonostante la buona volontà, tarda ancora a ritornare in sede la caserma dei Carabinieri, trasferita nel lontano fine dicembre del 2003 presso la compagnia Carabinieri di S.Agata Militello. Il sindaco Salvatore Oriti è stato molto esplicito nel dettare i tempi che occorrono affinché la caserma ritorni. “Entro Natale è previsto l’arrivo del finanziamento pro caserma, mentre i termini definitivi, affinché l’Arma possa prendere possesso dei locali situati nella vecchia biblioteca del Piano Regolatore, sono previsti per Pasqua”….(Nino Manera da acquedolci.net)
GENNAIO 2006
FURTO NELLE CAMPAGNE DI CONTRADA NICETTA
…L’ennesimo furto, ha messo nuovamente sul chi vive gli abitanti, che imputano i furti alla mancanza della caserma dei Carabinieri nel centro, … A proposito di caserma, il sindaco Salvatore Oriti, ha assicurato cheentro pasqua del 2006 il presidio dei Carabinieri dovrebbe definitivamente fare ritorno ad Acquedolci per essere ospitato nei locali dell’ex biblioteca comunale del Piano Regolatore.
(B.M. da acquedolci.net)
08 MARZO 2006
CONTINUA L’ONDATA DI FURTI. IL SINDACO DAL PREFETTO
Abbiamo chiesto al sindaco dott. Oriti a che punto è l’iter per il ritorno della caserma dei carabinieri nel centro acquedolcese e il primo cittadino ci ha risposto che si sta ancora aspettando che il presidente della Regione Totò Cuffaro, porti il decreto che stabilisce il definitivo ritorno dei militari ad Acquedolci e più precisamente nei locali della già designata sede della biblioteca comunale, dove naturalmente dovranno essere approntati i lavori per la ristrutturazione e renderla agibile per un presidio militare…
(Nino Manera dalla Gazzetta Del Sud)
10 MARZO 2006
Il dott. Oriti afferma: … la caserma dei carabinieri certamente ritornerà entro la fine del 2006…..(dal Tg di Onda TV)…
… E LA STORIA CONTINUA (?!)…

Carnevale 2006

CARNEVALE DI ACQUEDOLCI 2006Il Carnevale per Acquedolci è un momento troppo importante sia per poter essere snobbato che maltrattato da chicchessia.
Quello del 2006 (la 39edizione?!) è stata sicuramente la più sofferta che si possa ricordare. Nemmeno i più ottimisti osavano sperare che i carristi (sempre più giovani) e la nuova Associazione, con l’importante contributo dell’Amministrazione e l’opera convinta e convincente dell’assessore al ramo e del vice presidente del C.C. (Consiglio Comunale), riuscissero in così poco tempo a realizzare addirittura dieci carri (di cui sette “mini”) per le due sfilate di febbraio. Ad Acquedolci, però, si continua a voler fare i dilettanti: non parliamo certo delle sfilate in se stesse e dei carri, ma dell’organizzazione e della gestione complessiva del Carnevale, che è una cosa seria, e del suo spirito ancora una volta tradito. Non vogliamo entrare nel merito di beghe, contrapposizioni e discussioni che si ripetono annualmente, dei ritardi, delle richieste, di soldi e altro, ma poiché riteniamo che i fatti di quest’anno siano oltremodo incresciosi, senza giudicare nessuno vogliamo dire la nostra, affinché il Carnevale non sia trasformato in siparietto o peggio in spettacolo da saloon western o di wrestling.
COSA NON SERVE:
Un Carnevale politicizzato: si deve fare di tutto per non dividere, escludere, scegliere. Il Carnevale non può essere di un solo colore (il proprio); se vogliamo che si parli del nostro Carnevale (e non per fatti di cronaca) e che sia un’occasione di crescita anche turistica ed economica, occorre lasciare da parte ogni appartenenza e preconcetto emarginatorio, altrimenti si organizzi un palio. Il coivolgimento delle associazioni deve essere generalizzato e richiesto a tempo debito. Non si possono colpevolizzare le associazioni che, ad un mese dal carnevale, si rifiutano di impegnarsi in un’organizzazione così complessa che richiede diversi mesi per essere fatta bene. A ciascuna, comunque, può e deve essere chiesto un contributo secondo il suo specifico e la sua esperienza, non pretendere di impelagarsi in ambiti ad essa estranei.
  • Non serve fare sfilare i carri lungo un percorso come se fosse una processione senza orari né programma; chi viene da fuori paese (30.000, 5000 o 100.000 che siano) si disorienta e non può organizzarsi in nessun modo. A che serve pubblicizzare orari di inizio, se poi non vengono rispettati? Quanti spettatori sono riusciti a vedere tutte le coreografie dei gruppi?
  • Non serve la musica assordante dei carri (a dire il vero in questa edizione a volte brutta e inadatta) contribuisce a stordire le persone che devono rimanere per una giornata vicine alle mega casse delle amplificazioni.
  • Non servono altri soldi; serve gestire meglio quello che si ha a disposizione.
  • Non servono fiumi di alcolici: l’età dei carristi è bassa e la gioventù è già euforica senza ulteriori aiuti; il problema è grave e non va sottovalutato.
  • Non serve assistere a spettacoli degradanti come quelli dell’ultimo martedì grasso: Carnevale è divertimento, spensieratezza e gioco, forse competizione e sana rivalità, non certo rivalsa, sopraffazione e trasgressione a tutti i costi. Chi viene da fuori paese ed assiste a tutto questo non torna l’anno successivo e i nostri stessi concittadini prima non partecipano e poi si allontanano. 
SERVE O PUÒ SERVIRE
LUNGIMIRANZA: il Comune e l’Amministrazione dovrebbero stilare con il contributo di tutti un regolamento dettagliato che salvaguardi loro stessi, i ragazzi, la comunità, gli esercizi commerciali, il Carnevale.
  • Inserire nel bilancio comunale una voce riguardante il Carnevale dell’anno successivo (una anticipazione congrua) per permettere ai carristi di iniziare serenamente i lavori già ad ottobre.
  • Espletare per tempo una gara per le forniture dei materiali necessari per i carri, per assicurare prezzi competitivi ed equi, pagamenti veloci e certi e sgravare i carristi e l’associazione organizzatrice da “equilibrismi contabili.
  • Il Carnevale è per i ragazzi di Acquedolci una grande festa e tale deve rimanere; può però diventare anche una importante occasione di crescita personale, attraverso l’assunzione di responsabilità, e di formazione lavorativa (lo è già tuttora, ma non sappiamo quanto consapevolmente): il tutto fatto seriamente, ma giocando.
  • Valorizzare di più delle manifestazioni collegate che diano continuità e completezza al Carnevale, simili a quelle di questa edizione, come le feste organizzate per i bambini e i ragazzi dalla Società Operaia e dall’Oratorio Murialdo (quest’ultima, riuscitissima per il coinvolgimento di gruppi mascherati e famiglie, non ha “meritato” neanche una menzione nella serata finale).
  • Garantire la filodiffusione lungo tutto il percorso della sfilata, accordandosi con tutti i carri per le musiche per animare con continuità e senza imbarazzanti silenzi la festa anche lontano dei carri, eliminando al contempo l’inquinamento acustico e la corsa a chi ha l’impianto migliore; ciò permetterebbe di organizzare lungo il percorso spazi appositi per le coreografie dei carri, per la sosta dei visitatori e per spettacoli di contorno (con il coinvolgimento attivo dei commercianti); i costi possono essere equivalenti a quello necessario per le attuali amplificazioni, ma con risultati neanche paragonabili.
  • Invitare un testimonial per la giornata conclusiva o per la festa finale (concerto?).
  • Coinvolgere tutto il comprensorio invitando le scuole dei paesi vicini per la festa dei bambini e coinvolgendo gli Enti ed i Comuni limitrofi (sembra che progetti di questo tipo siano in cantiere per la prossima edizione) affinché il nostro Carnevale diventi quello dei Nebrodi, captando finanziamenti che sgravino il nostro Comune e magari garantendo la presenza dei nostri carri per una ulteriore giornata in un altro Comune.
  • Evitare di consegnare targhe e premi a tutti: più se ne consegnano più grave diventa una dimenticanza (e qualcuna c’è stata… voluta?); peraltro la consegna può essere fatta in forma personale e privata e limitarsi ai soli ringraziamenti pubblici.
  • Per i carri e i carristi occorre invece istituire un premio per il comportamento tenuto per tutto il Carnevale.
  • Ulteriori premi (non in denaro) andrebbero assegnati per la migliore organizzazione, migliore festa, migliore coreografia, migliori effetti… evitando le sterili, contestate e contestabili classifiche.
Si continua a dire che il nostro è il più bel carnevale della provincia.
Sarà pur vero, ma in altri posti non assistiamo a rivalità, incidenti e politicizzazioni. La bellezza di un carnevale non dipende solo dalla fattura dei carri!
Altri crescono… noi qualche passo indietro l’abbiamo fatto! Abbiamo voluto per la prima volta parlare del nostro Carnevale perchè non farlo e in termini chiari e decisi sarebbe stato una colpa. Non abbiamo timore di risultare impopolari per giudizi espressi perché intendiamo condannare pubblicamente certi comportamenti sempre più consolidati per i quali proviamo sdegno e imbarazzo. Non abbiamo interessi se non per la nostra comunità e il nostro comune. Abbiamo scelto di intervenire in questa materia anche per dare il nostro contributo di idee e proposte con la speranza che qualcuno le faccia sue e le concretizzi.