martedì 21 marzo 2006

Ampliamento del cimitero

Ampliamento del cimitero: i morti non possono parlare… ma i vivi non vogliono sentire. Nelle ultime settimane si è riacceso ad Acquedolci il dibattito politico intorno alla irrisolta questione dell’ampliamento del Cimitero comunale. Ormai da più di vent’anni, giacciono sulle scrivanie degli Amministratori che si sono succeduti nel tempo gli incartamenti relativi alla spinosa / delicata vicenda, ma, ancora oggi, non si è approdati ad alcuna soluzione convincente. Al solo scopo di illustrare ai lettori le tappe principali del tortuoso iter amministrativo, ci limitiamo a ripercorrere i seguenti passaggi:1974: l’Arch. Cono Terranova redige il P.R.G. in cui si prevedeva l’ampliamento dell’area cimiteriale verso Est;1986: l’Assessorato territorio ed ambiente modifica d’ufficio il nuovo P.R.G. elaborato dal Prof. Arch. Culotta, disponendo, così, l’ampliamento della struttura cimiteriale ad Ovest e la destinazione dell’area posta ad Est alla realizzazione di opere pubbliche accessorie al cimitero;1998: il Consiglio Comunale approva il piano triennale delle OO. PP., disponendo l’ampliamento ad Ovest del Cimitero;1998: la Giunta Municipale conferisce incarico ad un professionista del luogo di redigere lo studio tecnico preliminare propedeutico alla realizzazione dell’opera.In questa sede non è opportuno soffermarsi nella disamina degli aspetti tecnici che hanno animato ed animano tuttora la vicenda. Ci limitiamo solamente ad osservare come l’allargamento ad Ovest da un lato compromette la simmetria della struttura cimiteriale, mortificandone la logica architettonica che la contraddistingue, dall’altro non prospetta un’adeguata soluzione al problema dei parcheggi (sembra contraddittorio, infatti, concepire un progressivo ampliamento della struttura ad Ovest collocando, invece, i parcheggi dal lato opposto). Oltretutto, pare pure lecito dubitare sulla effettiva possibilità giuridica di realizzare l’opera.
Un lungo giudizio, oggi pendente innanzi al C.G.A. di Palermo, ha già visto soccombere il Comune in primo grado ed, ad adbundandum, la proposizione di una serie di ricorsi straordinari al Presidente della Regione Siciliana, non lasciano intravedere la possibilità di giungere ad una soluzione in breve termine.
In considerazione di ciò, si può affermare, senza tema di smentita, che è giunto il momento di cambiare rotta. L’accanimento dimostrato soprattutto dall’attuale Amministrazione nel perseguire la soluzione dell’allargamento ad Ovest non ha prodotto nulla di concreto. Riteniamo sia necessario iniziare a valutare tutte le soluzioni alternative, mostrando il coraggio di saper assumere anche decisioni difficili, a cominciare dal nuovo P.R.G. che, colpevolmente, a quanto risulta, non affronta il problema.Il nostro Movimento, nel gennaio 2003 aveva proposto alla Amministrazione comunale di valutare un ampliamento a Nord della struttura cimiteriale, con la realizzazione di parcheggi lungo i lati Ovest ed Est, rispettoso dell’attuale simmetria architettonica e rispondente nel contempo alle esigenze di ampliamento e di viabilità (chi ce lo richiederà, potrà ricevere per e-mail il documento con l’allegato disegno).
In tal modo, non abbiamo certamente inteso dire all’Amministrazione cosa fare o meno; il nostro era semplicemente un tentativo di sollecitare una riflessione politica sulla situazione. 
In ogni caso, riteniamo giusto evidenziare come in tutti questi anni sia mancato un adeguato confronto tra i cittadini proprietari di tutte le aree adiacenti al cimitero e l’Ente comunale. La posizione di chiusura assunta dalle Amministrazioni si è rivelata e, a nostro avviso, continuerà a rivelarsi inconcludente.
Pensare di riuscire a risolvere il problema con “soluzioni calate dall’alto” oltre ad essere antidemocratico, non produrrà alcun risultato apprezzabile quale che sia la soluzione che si andrà in concreto a scegliere.
Riteniamo, invece, che l’Amministrazione attuale debba meglio prendere coscienza della situazione ed attivarsi in modo diverso dal passato.
Ciò che piuttosto temiamo, invece, è che vi sia la dissimulata volontà politica di lasciare aggravare la situazione di emergenza già in atto, al solo fine di ridurre gli spazi di discussione e precludere, così,  la valutazione di eventuali soluzioni alternative. Naturalmente ci auguriamo di sbagliare, anche se, come insegna qualcuno, a pensar male si fa peccato, ma si azzecca sempre.