martedì 31 maggio 2005

Discariche: confronto MReP – DS

31 maggio 2005
Nel Comunicato DS ai cittadini di Acquedolci “In che mani siamo” del 26 maggio 2005, il Consiglio Direttivo scrive concludendo:
(…) “Fanno bene invece le varie componenti dell’opposizione ad adoperarsi politicamente per scongiurare la realizzazione degli impianti del Furiano e dell’Inganno. Ci spinge l’attaccamento e l’amore per questa nostra cittadina e per le future generazioni, che non avranno lavoro in un’Acquedolci racchiusa nella morsa di due impianti rifiuti.
Invitiamo tutte le forze politiche responsabili alla formazione di un nuovo Comitato, veramente rappresentativo, per lottare contro questa prospettiva, rifiutando tutt’e due gli impianti, quello del Furiano come quello dell’Inganno. Perché non si comprende come si possa dire no ad uno e sì all’altro. Un comportamento simile è spiegabile soltanto con la vicinanza politica nei confronti di alcuni proprietari di terreni agricoli (nella valle Furiano) contro altri (nella valle Inganno)”.
Essendo stati l’unico soggetto politico a distinguere le questioni riguardanti le due discariche affermando che i due problemi andavano analizzati ed affrontati separatamente, ci sentiamo chiamati in causa e riteniamo doveroso ribattere.
1.      Le motivazioni che ci hanno spinto ad affrontare distintamente le questioni relative alle due discariche sono state ampiamente espresse in un nostro documento riepilogativo di tutti i nostri interventi in merito.
2.      Perché chi non ha la stessa visione del problema viene sospettato di coprire e fare gli interessi di qualcuno? Noi non facciamo gli interessi di alcuno e non siamo schierati ad oggi con nessuno.
3.      In una dialettica politica e in una corretta contrapposizione ogni parte deve sostenere le proprie idee rispettando quelle degli altri; gli attacchi gratuiti, le accuse infondate e la cultura del sospetto non sono mai servite alla risoluzione di problemi, al confronto costruttivo e alla crescita politica della comunità.

Il Gruppo di Coordinamento

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Risposta DS agli amici del Movimento di Rinnovamento e Partecipazione
Democratici di SinistraUnità di base Acquedolci
Cari amici del Movimento Rinnovamento e Partecipazione,
a
bbiamo ricevuto dall’Osservatorio Acquedolci le vostre osservazioni sul nostro comunicato in merito ai due impianti di trattamento rifiuti del Furiano e dell’Inganno. Crediamo ci sia stato un inceppamento del meccanismo di comunicazione ed interpretazione. Noi non intendevamo assolutamente riferirci al vostro Movimento, quando abbiamo criticato le posizioni di coloro che dicevano e dicono sì ad un impianto e no all’altro. La nostra critica era rivolta al Sindaco, alla Giunta, alla maggioranza che lo sorregge in Consiglio Comunale ed ai partiti che fanno riferimento ad essa.
Non siete stati chiamati in causa. Non ci risulta, in effetti, che voi abbiate detto di sì all’impianto della valle dell’Inganno. Conosciamo bene i vostri documenti e molti di essi li potremmo sottoscrivere senza ripensamenti. Come per esempio quello del Dicembre 2004, che lo consideriamo una presa di posizione interlocutoria e seria che vuole guardare i problemi nella loro complessità, sicuramente non un sì incondizionato.
Anche il nostro no a questi impianti, d’altra parte, non è per nulla assoluto e categorico. Una forza politica responsabile, come il nostro partito, non potrebbe mai affrontare i problemi seri soltanto con degli slogans oppure seguendo l’onda emotiva del populismo. Abbiamo già espresso nei nostri comunicati la nostra ragionata posizione: i rifiuti li produciamo tutti e bisogna quotidianamente trovare una soluzione al loro smaltimento.
La nostra preferenza va alla cosiddetta politica delle quattro R: raccolta differenziata, riciclaggio, riuso e recupero. Soltanto una scelta di questo genere, condivisa da una popolazione informata e convinta, porterebbe aminimizzare i rifiuti da gettare nell’ambiente, discariche o inceneritori che siano.
Conoscendo le vostre posizioni in materia, frequentandovi di persona e conoscendo i vostri modi di ragionare e di agire, non ci saremmo mai azzardati a criticarvi. In verità, chi leggesse bene il testo del nostro comunicato non potrebbe interpretarlo nella direzione che avete fatto voi.
I due capoversi da voi citati sono in effetti ben distinti. Il primo si riferisce alle forze dell’opposizione, non soltanto consiliare, e ne elogia l’impegno; nel nostro modo di vedere, siete inclusi anche voi. Nel secondo capoverso, invitiamo tutte le forze politiche responsabili, e quindi anche alcune all’interno della maggioranza, alla formazione di un nuovo Comitato.
E’ un invito rivolto all’azione futura. Noi siamo convinti che il nuovo Comitato, per avere una coerenza reale nelle cose concrete, dovrebbe battersi per una ricollocazione adeguata, rispettosa dell’ambiente e della vocazione del luogo, di tutt’e due gli impianti. Limitarsi ad agire per uno soltanto è un’azione monca e non esprime gli interessi generali di tutti i cittadini. L’esperienza del Comitato Furiano ed il triste epilogo a cui è approdata lo dimostrano ampiamente.
Chiarito il contesto del nostro invito, ci amareggia la domanda al secondo punto delle vostre osservazioni: l’accusa ai DS di perseguire “la politica del sospetto”. Niente di più lontano dal nostro agire quotidiano: abbiamo sempre parlato di problemi concreti ed espresso risposte concrete. I nostri giudizi politici non si sono mai basati sul sospetto, ma sui documenti e sull’osservazione della realtà della nostra cittadina. Le strisce pedonali, la pulizia delle strade, l’inadeguatezza dell’azione amministrativa sono state battaglie su fatti veri, documentati ed inconfutabili. Quando abbiamo denunciato la rottura, per ben sette volte, della nostra bacheca, non abbiamo avanzato dei sospetti, ma abbiamo fatto un’analisi politica generale (la bacheca dava fastidio a qualcuno) e ci siamo rivolti alle autorità pubbliche per indagare sulle aggressioni. Qualcuno, come sapete, si è azzardato a scrivere che è colpa della posizione infelice della stessa bacheca, che noi siamo dei vittimisti nati e chi distruggesse la nostra bacheca ci farebbe soltanto del piacere.
Quindi, cari amici, respingiamo indignati l’insinuazione del terzo punto: non abbiamo fatto mai attacchi gratuiti, non abbiamo mai rivolto accuse infondate e non appartiene a noi, né a livello nazionale né locale, la cultura del sospetto. Apparteniamo ad un partito, erede del glorioso PCI, che ha sempre fatto del confronto costruttivo la base del suo credo e approccio, per la risoluzione dei problemi e la crescita del paese.
Cogliamo l’occasione per chiedere un incontro serio e approfondito, tra il nostro partito ed il vostro movimento, nel quale affrontare le questioni che attanagliano Acquedolci e soprattutto che cosa si intende fare di questo paese: lo vogliamo lasciare in balia degli eventi e delle alleanze tribali? Oppure vogliamo lavorare ad un programma, delineare una strategia e indicare le donne e gli uomini che porteranno a compimento l’impegno politico amministrativo?
Speriamo di aver chiarito la vicenda, provocata secondo noi da un problema di interpretazioni errate, e speriamo che sia un buon inizio di collaborazione, lavorando tutti insieme per un lungo cammino di cambiamento.
Cordialmente.
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Il Consiglio Direttivo DS – Acquedolci2 Giugno 2005
Comunicato Stampa
Acquedolci, 05.06.2005
Si è svolto, domenica 5 Giugno 2005, ad Acquedolci un incontro bilaterale tra i Democratici di Sinistra ed il Movimento Rinnovamento e Partecipazione.
Il confronto tra le due parti ha toccato temi di carattere generale sulla politica cittadina.I rappresentanti dei due gruppi si sono dichiarati soddisfatti del confronto e si ripromettono di proseguire il dialogo, allargandolo ad altre forze e soggetti politici del territorio.
Gruppo di CoordinamentoMovimento Rinnovamento e Partecipazione 
Consiglio Direttivo
Democratici di Sinistra – Acquedolci
Per ogni informazione:0941.730053 – ds_acquedolci@libero.it
0941.730090 – mo.rinnovaepartecipa@katamail.com

Nuovo crollo al castello

31 maggio 2005
CRONACA DI UN NUOVO CROLLO ANNUNCIATO.
Ancora una volta, come già accadde un ormai lontano sabato 30 novembre 2002, dobbiamo essere noi del Movimento Rinnovamento e Partecipazione a dover dare la triste notizia:è accaduto di nuovo!
Anche la torre cilindrica del lato est del Castello Cupane 
ha subito un gravissimo crollo.Ci sorprende che a distanza di alcuni giorni ancora nessuno ne abbia parlato.Il nostro “prezioso bene” merita solo di essere un pretesto ora politico ora elettorale? Ma chi tiene veramente al Castello? Nonostante i lavori di messa in sicurezza siano stati avviati da qualche tempo e le impalcature coprano l’intera facciata nord dell’antico maniero, la precaria situazione della struttura non ha retto. I lavori eseguiti, limitati ad interventi di pulizia e alla sistemazione delle impalcature, hanno forse contribuito a modificare il precario equilibrio della torre e stavolta non è stata necessaria alcuna intemperie. Purtroppo dobbiamo ricordare di aver preannunciato tale rischio; riportiamo di seguito il documento che in data 07 aprile 2003 abbiamo recapitato al Sindaco, e quello inviato alla Sovrintendenza di Messina a un anno dal primo crollo.
A chi in occasione dell’inizio dei lavori di messa in sicurezza da noi auspicati per anni, si chiedeva “Dove sono finiti quelli che…” rispondiamo ancora, come allora: “siamo qui, attenti e pronti a dire la nostra quando lo riteniamo giusto e importante”.                                                            (Documento: A proposito del Castello, del 26.11.2004).
 AL SIGNOR SINDACO DELCOMUNE DI ACQUEDOLCI
CASTELLO CUPANE: 132° giorno.
Apprendiamo con soddisfazione, leggendo la relazione semestrale presentata al Consiglio Comunale del 2 aprile u.s., che riguardo al Castello Cupane l’Amministrazione sta attivando “…ogni procedura atta ad attenzionare alle Autorità competenti i rischi di un possibile crollo, così come la richiesta di un intervento tempestivo e congiunto per la messa in sicurezza della struttura”.Solo una piccola osservazione: toglieremmo la frase “possibili crolli” poiché si sono già verificati; segnaliamo anzi che anche la torre cilindrica lato est (forse in conseguenza dell’ultimo crollo del 26 novembre 2002) manifesta preoccupanti ed evidenti lesioni che lasciano presagire nuovi crolli.Esortiamo, pertanto, l’Amministrazione ad accelerare le procedure attivate (che gradiremmo fossero rese pubbliche), visto che ancora non è visibile alcun riscontro della “priorità assoluta” assegnata al Castello Cupane nei programmi elettorali. Ribadiamo, altresì, la necessità di un intervento di massima urgenza (meglio domani che dopodomani) per la messa in sicurezza delle strutture ancora integre. Ulteriori perdite di tempo ridurrebbero l’area ad un sito per scavi archeologici e renderebbero anche questa Amministrazione responsabile della definitiva perdita del Palazzo.Il Movimento si augura che il Sindaco, nella prossima relazione semestrale, possa illustrare interventi già avvenuti.Acquedolci lì 05 aprile 2003                                            Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione
Spett.le SOPRINTENDENZA BENI CULTURALI ED AMBIENTALI DI MESSINA
Servizi per i beni architettonici paesistici, naturali, naturalistici ed urbanistici
Viale Boccetta  38, 98122 MESSINA

(…)

CASTELLO CUPANE.
Da un anno e mezzo questi amati quanto sfortunati “ruderi” sono finalmente proprietà del Comune. Questo felice e atteso evento sembrava dover cambiare le cose, ma ogni sogno sembra essere stato spazzato via dallo scirocco che un anno fa ha provocato il crollo di parte del prospetto nord dell’antico maniero, compromettendone la stabilità.
La torre est inoltre presenta evidenti lesioni strutturali che non fanno presagire niente di buono. Dopo la nostra segnalazione del crollo ci sono stati alcuni sopralluoghi, anche del Genio Civile, ma nessun intervento successivo né urgente, come noi auspicavamo, né palliativo.
Perché non si provvede a puntellare la struttura e si procede alla messa in sicurezza del sito?
Il sito è facilmente accessibile da chiunque lo voglia, finora è stato causa di saccheggi oggi potrebbe essere causa di disgrazie.
Perché non si eseguono interventi di pulizia, rilievo e catalogazione, recinzione e illuminazione?
Cosa si intende fare delle costruzioni sorte, legalmente e abusivamente, all’interno dell’area?
L’inattesa pulizia dell’area ancora privata a sud del Castello prelude a nuove concessioni e interventi di edificazione?
Riguardo il Castello, l’unico intervento importante di una Soprintendenza che tutto il paese ricorda è quello che ha permesso negli anni ’60 la messa in sicurezza della torre di avvistamento! Auspichiamo interventi di tutt’altra natura, che non mandino per aria (non solo in senso figurato) i sogni e le attese di chi, come noi, spera in un recupero e una valorizzazione del sito.
Se gli interventi spettano al Comune o ad altri Vi invitiamo ad attivarVi per quel che Vi riguarda nel fornire indicazioni, vincoli, attivando i giusti meccanismi, suggerire soluzioni e iter da seguire per la valorizzazione del patrimonio di Acquedolci.
Come è naturale difenderete le vostre scelte e azioni: la Soprintendenza opera su scala diversa ed avete altre priorità, ma non potete ritenere i due luoghi in oggetto un “gruppo di macerie” e un “buco nella montagna”, come il vostro operato lascia intendere, sarebbe un gravissimo errore di valutazione; riteniamo sia vostro dovere salvaguardare quanto rimane, intervenire in sede preventiva e vigilare con attenzione sul territorio, non solo dagli uffici, anche per valutare di persona il peso delle vostre decisioni e di un vostro mancato intervento.
Vorremmo venire a conoscenza dei vostri piani e del vostro parere sui Beni Culturali ed Ambientali del nostro Comune (…)