venerdì 25 novembre 2005

Bollette ATO

BOLLETTE IN ARRIVO
Con l’anno nuovo arriveranno le tanto temute e misteriose bollette per i rifiuti dell’ATO, e come promesso in estate, in un nostro documento-volantino sull’argomento, cerchiamo di fare il punto della situazione e qualche considerazione sullo stato attuale. La vicenda ha svariati risvolti e va analizzata sotto diversi aspetti, da quello ambientale a quello sociale, da quello politico a quello economico; procediamo per punti.Tutti abbiamo a cuore le sorti del nostro pianeta e quindi del nostro territorio, come tutti teniamo alla salute nostra, dei nostri cari e delle future generazioni, per cui la necessità di intervenire sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti (sempre più numerosi, ingombranti e pericolosi) non è in discussione.La necessità di ottimizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, diminuendo l’impatto e il numero delle discariche da un lato, l’esigenza di contenere i costi sempre maggiori e la nuova sensibilità alla differenziazione dei rifiuti stessi dall’altro, hanno portato all’introduzione di diverse misure allo scopo di fronteggiare tali esigenze. Naturalmente all’inizio, tutti i cambiamenti e in particolare quelli di portata più rilevante, comportano degli adeguamenti non sempre apprezzati alle abitudini di vita quotidiana dei cittadini, ai quali è richiesto qualche sacrificio. Probabilmente, sin ora è mancata un’opera di sensibilizzazione capace di creare una coscienza più matura e attenta ai problemi ambientali connessi allo smaltimento dei rifiuti.Viene da credere che le amministrazioni abbiano attenzionato esclusivamente aspetti di natura tecnico-finanziaria, sottovalutando l’esigenza di realizzare un’opera capillare di informazione. Ancora oggi occorre segnalare la carenza di cooperazione e di unità di intenti tra i sindaci delle amministrazioni interessate all’ATO ME1 ed, altresì, delle difficoltà di interazione con i vari soggetti istituzionali presenti sul territorio (incontri disertati, mancanza di proposte e richieste adeguate, assenza di confronti costruttivi). Se è vero che spesse volte gli Amministratori hanno dovuto adeguarsi/piegarsi a scelte calate dall’alto, è altrettanto certo che in taluni casi si è preferito temporeggiare passivamente, senza assumere posizioni unanimi, in altri ci si è limitati a contrastare scelte specifiche e settoriali (localizzazione di impianti) senza, per contro assumere orientamenti unitari che meglio avrebbero condizionato iter decisionali maturati altrove. L’idea di istituire un sistema sovracomunale di raccolta dei rifiuti è evidentemente finalizzato a eliminare un’emergenza ormai “ordinaria” e a contenere i costi ottimizzando al contempo l’efficienza del servizio. Ciò all’interno di una prospettiva vantaggiosa sia per gli enti che per la collettività. In realtà, allo stato di fatto, tutto ciò non risulta. In particolare si osserva una crescita esponenziale del costo del servizio, con l’emissione di bollette eccessivamente esose e per questo sgradite alla collettività.Tale aumento appare riconducibile a diversi fattori, legati ad un complesso di disfunzioni: comunicazioni di dati da parte dei comuni parziali o inesatte, errori di valutazione del servizio effettivamente erogato o da erogare, reale consistenza delle utenze, individuazione di categorie certamente non funzionali e inadeguate. I costi maggiori sono, inoltre, imputabili ad una diversa gestione dei servizi che prevede da una parte la totale copertura dei costi e dall’altra un auspicato miglioramento della qualità del servizio.Al contrario, la vecchia gestione dei comuni, privilegiava maggiormente l’aspetto “sociale” della gestione a scapito di quello economico, attingendo al bilancio comunale così da ridurre il carico del servizio sulle utenze.Il nostro auspicio, a questo punto, è che attraverso un costruttivo confronto tra enti e ATO si possa finalmente pervenire ad una migliore calibrazione del servizio rispetto alle reali esigenze del territorio in relazione agli imprescindibili controlli di efficienza. Solo così le bollette potranno essere commisurate ad un servizio realmente di qualità, rispettose, al contempo, delle effettive possibilità economiche degli utenti. È chiaro che i cittadini non possono sottrarsi ai loro doveri: per questo tutti dovremo sostenere l’onere economico del nuovo servizio erogato dalle ATO; dall’altra parte le amministrazioni non potranno abdicare alle loro responsabilità, garanti degli interessi degli utenti e di un servizio efficiente ed economicamente conveniente nel rapporto costi – benefici.

mercoledì 2 novembre 2005

Nomina nuovi assessori

Nominati 2 nuovi assessori.
Con la deliberazione n. 60 del 10/10/2005 il Sindaco dott. Salvatore Oriti ha nominato assessori Giuseppe Trovato e Filippo Nicolosi, che vanno a sostituire Antonino Savio e Salvatore Zingales, “licenziati” pochi giorni prima con deliberazione sindacale n. 59 del 08/10/2005.

Sembra che, ancora una volta, tale decisione non sia stata concordata con il gruppo di maggioranza e, certamente, con motivazioni e toni che troncano, in modo difficilmente risanabile, i rapporti politici tra le parti.L’ennesimo avvicendamento operato dal Sindaco Oriti segue quello del febbraio scorso nel quale erano entrati a far parte della Giunta (già composta dagli assessori Savio, Crivillaro, Barone e Naro), i neo-assessori Nunziatina Spina e Salvatore Zingales.
In tale occasione, oltre all’ingresso dei 2 nuovi assessori, si era operato anche una generale rotazione delle deleghe. Quel primo rimpasto era stato giustificato dal Sindaco asserendo che a metà mandato era giusto ruotare gli assessori e che quelli esterni alla lista elettorale fossero sostituiti dai consiglieri di maggioranza. La motivazione, discutibile e non condivisa dall’intero gruppo di maggioranza, sottendeva un accordo elettorale secondo il quale tale avvicendamento si sarebbe dovuto effettuare per permettere ai candidati non eletti del gruppo di maggioranza di poter sedere al tavolo del Consiglio Comunale, subentrando ai consiglieri che sarebbero stati nominati assessori. Tuttavia, come è risaputo, il rifiuto dell’assessorato da parte del consigliere di AN Salanitro mise in forte imbarazzo il Sindaco il quale fu “costretto” a nominare Nunziatina Spina, esterna alla lista, ma pur sempre di AN (nonché moglie dell’assessore uscente Vieni).
Cosicché in consiglio comunale si liberò un solo posto (quello di Zingales) e poté subentrare solo Sara Natoli.
Rimase fuori il solo Salvatore Mondello, fino all’ultimo avvicendamento nel quale il consigliere Nicolosi è subentrato in Giunta a Zingales.
Ciò che molti immaginavano si è avverato. Molti, all’indomani della nomina ad assessore di Zingales, si chiedevano come mai un consigliere che in diverse occasioni aveva alzato la voce contro alcune decisioni dell’Amministrazione, anche in disaccordo con la maggioranza del proprio gruppo consiliare, ora si vedeva “accontentato” con la nomina ad assessore. Qualcuno, anche vicino al Sindaco, gli rimproverava di aver dato un cattivo esempio dimostrando che alla fine la vince chi rompe di più le uova nel paniere.
Altri, più maliziosamente (e anche noi eravamo tra questi), prevedeva un futuro “licenziamento” di Zingales in modo tale da tenerlo fuori sia dal Consiglio che dalla Giunta. Così è stato. Aspettiamo la prossima relazione del Sindaco per verificare i rispetto del programma da parte dell’intera Amministrazione e, in particolare, conoscere i dettagli degli “errori” e/o “infedeltà” degli ex-assessori. Il geometra Trovato, sostituito per quel presunto accordo elettorale (ma lui stesso, subito dopo la revoca, pare abbia escluso l’esistenza di un tale accordo), intanto, rientra in Giunta con l’importante delega ai lavori pubblici (per la quale materia era stato, peraltro, nominato esperto a titolo gratuito e dopo che la stessa delega era stata assunta dallo stesso Sindaco),  nel momento in cui è al lavoro il commissario ad acta per l’approvazione del nuovo piano regolatore generale.Per Filippo Nicolosi è un ritorno allo stesso assessorato che aveva ricoperto con l’amministrazione Galati, svolgendo un buon lavoro, pur nelle ristrettezze economiche, e coinvolgendo fattivamente le associazioni. Questo è un momento difficile per lo sport ad Acquedolci.
Non esiste una società di calcio e la pallavolo ha rinunciato quest’anno al campionato di serie D femminile, dopo aver rinunciato in passato a quello di serie C maschile, sempre a causa delle ristrettezze economiche. Gli impianti sportivi comunali sono da tempo in stato di abbandono e preda di continui atti di vandalismo. Il neo assessore ha già dichiarato di impegnarsi nel suo progetto di sistemazione degli impianti di via Duca degli Abruzzi, in particolare in quello di realizzazione di una tensostruttura sul campo di pallacanestro (sempre che il progettista, questa volta, sia di “gradimento”); sarebbe un’ottima cosa, visto anche il progetto di un gruppo di giovani che sta lavorando per riportare il basket ad Acquedolci. Un appunto dobbiamo farlo: nella sua prima dichiarazione il neo-assessore ha lamentato una situazione molto peggiorata rispetto a quando aveva ricoperto la carica assessoriale; peccato che durante il mandato dell’amministrazione Oriti, lo stesso sia stato prima capo-gruppo di maggioranza, e poi consigliere…
Il neo consigliere Mondello ha, fino a poco tempo fa, ricoperto il ruolo di componente della commissione edilizia il cui mandato è scaduto. Auguriamo ai due nuovi assessori e al neo-consigliere Mondello un buon lavoro!

Novembre 2005 – Situazione politica

Iniziamo con questo numero un percorso che il Movimento politico Rinnovamento e Partecipazione (MReP) avrebbe il piacere di percorrere con i tanti amici che hanno acconsentito (circa 90 ad oggi), o acconsentiranno, a ricevere questa newsletter periodica di analisi della situazione politica acquedolcese. Come già espresso nel precedente editoriale di presentazione, l’idea è quella di contribuire a creare ad Acquedolci uno spazio democratico che sia libero, rispettoso delle idee e delle persone, nel pieno rispetto dei principi fondamentali che ispirano l’operato del MReP. Il MReP, del quale fanno parte giovani e adulti acquedolcesi di diversa estrazione culturale e politica, è nato prima delle ultime elezioni comunali e si è mantenuto sempre distaccato dai 2 schieramenti politici che si sono affrontati, sia nella fase elettorale, sia per tutto il periodo successivo, fino ad oggi, svolgendo un ruolo di critica democratica sia nei confronti della maggioranza, sia dei gruppi di minoranza, ma non mancando di sottolineare ciò che di positivo i due schieramenti hanno proposto o realizzato.Continueremo a farlo, anche mediante questo nuovo strumento che si prefigge di renderci ancora più vicini a tutti voi che avete voluto condividere con noi questo percorso, nella speranza che possiate apprezzare il nostro modo di fare politica, al di là di ogni interesse di parte o personalistico, in una ricerca condivisa e partecipata del Bene comune.In un momento cruciale per il prosieguo dell’attività amministrativa del gruppo Rinnovamento e Progresso che ha vinto le ultime elezioni, e in questi giorni ha dovuto fare i conti con alcuni problemi interni, iniziamo col prendere in considerazione i fatti più importanti che denotano la situazione politica attuale. Da una parte un gruppo di maggioranza che, se nel passato in diverse occasioni ha dato segno di insofferenza verso alcune scelte dell’Amministrazione (ad es. impianto di raccolta per la frazione secca dei rifiuti presso l’Inganno), ma ha saputo trovare sempre la strada per la ricompattazione, con la formazione di un nuovo gruppo consiliare (seppur all’interno della maggioranza) assistiamo ora alla prima vera presa di posizione forte verso l’operato del Sindaco Oriti e della sua giunta. Dall’altra parte una minoranza divisa in due gruppi da spesso l’impressione di non svolgere a pieno il proprio ruolo di controllo e critica, debole e (salve alcune eccezioni) incapace di rappresentare alcuna posizione, peraltro neanche fisicamente, poiché hanno latitato dalla scena politica disertando anche gli incontri istituzionali, fino alla riunione del Consiglio del 27 ottobre, durante la quale, finalmente, erano presenti quasi tutti; forse perché mossi dalla novità del nuovo gruppo consiliare formatosi, oppure perché punti nell’orgoglio da una maggioranza che, all’occorrenza, sa fare anche l’opposizione e che, in questa occasione, aveva accusato gli assenti di ostruzionismo a danno dei cittadini.Intanto, in questa situazione politica a dir poco movimentata, dietro le quinte (ma non troppo!) diversi gruppi politici hanno già iniziato a guardare avanti, seppur con una certa cautela dovuta all’imminenza delle prossime elezioni politiche regionali e nazionali che potrebbero rompere certi equilibri (o prospettarne di nuovi) anche a livello locale.Concludiamo comunicando che durante l’assemblea del MReP di ottobre è stato eletto il nuovo Gruppo di Coordinamento composto da Cristian Armao, Ciro Artale, Gianni Fontana, Salvatore Gerbino e Giuseppe Princiotta, i quali costituiscono anche la redazione di MR&P News.

Nomina commissione edilizia

NOMINA DELLA LA NUOVA COMMISSIONE EDILIZIA.
In questi giorni il Consiglio ha provveduto a rinnovare, per tre quarti, la Commissione Edilizia poiché tre componenti erano a fine mandato (3 anni).Quello che è successo a tal proposito, però, è spiacevole: il gruppo di maggioranza, presente al completo alla seduta Consiliare del 26 ottobre ha accusato pubblicamente gli assenti, senza eccezioni, di non fare gli interessi dei cittadini che aspettano da tempo la ricomposizione della Commissione per avere i pareri necessari per l’esecuzione dei lavori edili altrimenti bloccati.L’accusa è stata avanzata perché la seduta del 26 è stata aggiornata all’indomani per mancanza del numero legale, non avendo il gruppo di maggioranza, dopo la scissione di due Consiglieri, i numeri per lavorare da solo in Consiglio (come molte volte ha finora fatto).Per tutta risposta il giorno seguente tutti i consiglieri accusati erano presenti e avrebbero potuto mettere in difficoltà (e addirittura in inferiorità numerica) il gruppo di maggioranza se solo il consigliere assente non fosse, per motivi di lavoro, molto lontano da Acquedolci e la seduta non fosse stata convocata per l’ennesima volta con urgenza e per di più in un giorno infrasettimanale!La discussione è stata animata e alla fine due soli componenti della Commissione Edilizia sono stati nominati dal solo gruppo di maggioranza, a causa dell’abbandono della sala da parte dei restanti consiglieri (di opposizione e dei “separati” di maggioranza), che protestavano per l’iter seguito e sulle modalità di nomina (non era ancora pervenuta al Consiglio la terna di nomi proposta dall’ordine degli ingegneri, tra i quali doveva essere eletto un componente, ma solo quella proposta dagli architetti).Non sappiamo se è più urgente avere la Commissione completa o più importante la questione di principio sollevata in Consiglio: si tratta di due cose importanti, la prima è un’impellenza, la seconda una scelta di forma e di stile che caratterizza il modo di concepire e fare politica.Cogliamo l’occasione per riflettere sull’importanza della Commissione Edilizia.
In moltissimi comuni questa Commissione è stata abolita per motivi tecnico-burocratici più che politico-economici. Ad Acquedolci si è deciso di mantenerla anche con il nuovo PRG (da approvare).
La scelta è sicuramente discutibile, si tratta di valutare costi e benefici che preferiamo al momento non analizzare, ed evitando i commenti tecnico-economici (per brevità e perché campo minato), ci limitiamo ad osservare che essendo un organo di controllo, a garanzia del cittadino e del bene pubblico, deve essere indipendente dalla politica, dall’Ufficio Tecnico e dalla gestione diretta del territorio; esiste un regolamento ed esistono le indicazioni (terne di nomi) degli ordini professionali per supportare le nomine e in parte tutto ciò è stato atteso.
Rimane un componente da nominare: prescindendo dai nomi e dalla professionalità dei tecnici eletti o da eleggere, è stata persa un’ulteriore occasione (quella della surroga da parte del Consiglio Comunale dei componenti in scadenza) per dimostrare rispetto delle posizioni, trasparenza e obiettività.
Non ci resta che augurare ai due nuovi assessori, al neo-consigliere Mondello e alla rinnovata Commissione Edilizia (anche se incompleta) un buon lavoro, per il bene della nostra comunità!

Costituito nuovo gruppo consiliare

Costituito nuovo gruppo consiliare

I consiglieri comunali di maggioranza L’Abbate e Scaffidi, durante la riunione del Consiglio Comunale di martedì 18/10/2005, hanno annunciato la costituzione di un nuovo gruppo consiliare all’interno della maggioranza dal nome “Liberi per Acquedolci”.
Che qualcosa all’interno del gruppo consiliare di maggioranza non andasse, si avvertiva già da diverso tempo. Ma le motivazioni addotte dai due consiglieri “dissidenti” fanno finalmente luce sul rapporto che, già all’indomani dell’insediamento di questa Amministrazione, si era istaurato tra il Consiglio Comunale e la Giunta (o meglio, il Sindaco). I consiglieri L’Abbate e Scaffidi hanno lamentato, infatti, di non riconoscersi più nell’operato del Gruppo “Rinnovamento e Progresso”.
Il suo ruolo in Consiglio Comunale, da come dichiarato, appare ridotto alla semplice ratifica di atti compiuti dalla Giunta, senza possibilità di svolgere il ruolo istituzionale principale che è demandato al Consiglio Comunale, e cioè quello di controllo dell’operato dell’Amministrazione.In un nostro documento del giugno 2004 dal titolo “Situazione politica ad Acquedolci” scrivemmo: “Dopo due anni di nuova amministrazione dobbiamo constatare che il gruppo di maggioranza “Rinnovamento e progresso” ha vissuto con poca partecipazione e propositività il suo mandato, eccetto rare eccezioni ed occasioni.
Vorremmo conoscere come i gruppi ritengono proseguire il loro lavoro, come i consiglieri interpretano il ruolo assegnato dagli elettori. Spesso notiamo che il Consiglio Comunale si limita ad ascoltare e avallare le scelte dell’amministrazione e dei tecnici in modo acritico e senza fare scelte e prendere decisioni coraggiose e innovative.”
L’ufficializzazione di questa presa di posizione dei consiglieri L’Abbate e Scaffidi è avvenuta nella riunione del Consiglio Comunale del 18 ottobre, la prima dopo la sostituzione degli assessori Savio e Zingales.
È assai probabile che il licenziamento di quest’ultimo, appartenente alla stessa area politica di L’Abbate e Scaffidi, abbia determinato la definitiva rottura. Ma è anche probabile che i due consiglieri hanno voluto, con tale atto, lanciare un messaggio preciso al Sindaco e alla sua maggioranza relativo a qualche impegno da assolvere nel prossimo futuro: staremo a vedere l’evolversi della situazione.
Comunque, il nome scelto per il gruppo consiliare (“Liberi per Acquedolci”) lascerebbe intendere l’esigenza di liberarsi da un giogo imposto per iniziare a svolgere un ruolo di consiglieri con spirito più democratico nell’interesse della Comunità.
Aspettiamo di vedere se e come il nuovo gruppo e la maggioranza stessa riterranno opportuno cambiare il modo di operare del Consiglio.

Destinazione del gettone di presenza per ristrutturazione scuola elementare

Il consiglio comunale nelle ultime sedute ha deciso, tra l’altro, di destinare il corrispettivo del gettone di presenza all’effettuazione dei lavori urgenti nel plesso delle scuole elementari, interessato nelle scorse settimane da un crollo di parte del tetto di un’ala dell’edificio.
I Consiglieri hanno, così, seguito l’esempio del sindaco Oriti che aveva rinunciato per intero alla sua indennità di carica per la stessa causa.
Il problema della carenza di sicurezza dell’edificio scolastico, così come di altri edifici pubblici, è stato segnalato da noi già con uno dei nostri primi documenti (“Rifiuti e sicurezza dei cittadini” del 14 novembre 2002), pubblicato a seguito di un’assemblea pubblica organizzata dal Movimento sul tema “sicurezza negli edifici pubblici”, all’indomani del terremoto nel Molise che causò il crollo di una scuola e la morte di molti bambini.
Ciò a testimonianza della priorità che dovrebbe caratterizzare per noi questa materia, proprio perché riguarda la salute dei cittadini, e in particolare dei nostri figli. 
In quell’occasione, scrivemmo: Si è discusso (nell’assemblea pubblica, n.d.r.) sulla situazione attuale del nostro municipio e della nostra Chiesa Madre, ma maggiore interesse è stato rivolto, sia per gli eventi tragici successi in altre aree della Nazione sia per l’età degli occupanti, alle nostre scuole.Tralasciamo di intervenire sulla situazione strutturale degli edifici perché buonsenso, logica e rispetto delle leggi vorrebbero che si intervenisse periodicamente con verifiche atte a dimostrare in modo inoppugnabile che gli edifici dove studiano e lavorano gran parte dei nostri concittadini siano sicuri.
Non è con interventi episodici e di emergenza che si fa fronte a tali problematiche, ma con una politica di progettualità e individuando priorità. La rinuncia del Sindaco all’indennità di carica (3.500 euro circa) per pagare gli operai cassintegrati impegnati nei lavori di pubblica utilità potranno bastare, si e no, alla rimozione del materiale crollato e a qualche rattoppo, ma l’edificio della scuola elementare di Acquedolci ha bisogno di ben altro per garantire la sicurezza dei nostri figli e del personale. L’impressione è che certi annunci abbiano un carattere prettamente demagogico. Senza nulla togliere alla meritorietà del provvedimento, indubbiamente apprezzabile, viene da pensare a quando fu bocciata la proposta del capo-gruppo di minoranza Terranova di destinare le indennità di carica dei consiglieri comunali ai capitoli di bilancio pieni di zeri riguardanti la spesa sociale. Allora furono costruiti castelli di principi di bilancio per dimostrare l’impossibilità del cambio di destinazione per tali tipologie di somme.
Ricordiamo che, sempre all’indomani di quel tragico evento del 2002, l’Amministrazione si era impegnata a verificare se l’edificio scolastico fosse idoneo a reggere ad un eventuale terremoto (il territorio nel quale sorge Acquedolci è dichiarato zona a rischio sismico!) e aveva rassicurato tutti. Per fortuna a tutt’oggi il terremoto non c’è stato, ma è bastata l’incuria e la mancanza di interventi di manutenzione, che a volte fanno più danni dei terremoti (vedi anche il Castello…) a far crollare parte del tetto della scuola. Chiediamo: che fine ha fatto l’annunciato finanziamento regionale per la ristrutturazione del tetto dell’edificio scolastico? Aspettiamo interessati.

lunedì 22 agosto 2005

Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione si interroga sulle tariffe RSU

RSU: nuove tariffe… è stangata?
Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione interroga i cittadini e si interroga.
Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione sta distribuendo ai cittadini acquedolcesi un volantino nel quale sono palesati dubbi seri e avanzate legittime domande sulle nuove tariffe per i rifiuti solidi urbani.Si legge: “dal 1 giugno c.a. il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, come nei comuni viciniori, non è più incombenza del Comune ma di una società denominata Ato Messina 1 che dovrebbe garantire al meglio il suddetto servizio.Attenzione però… garantire al meglio questo servizio significa pagare di più?Da informazioni in nostro possesso si evince che le tariffe non saranno più calcolate solo in base ai mq di ciascuna abitazione, ma si farà riferimento anche al numero di componenti di ogni nucleo familiare applicando una quota annuale pro capite.Stando così le cose una famiglia media acquedolcese composta da 4 persone, per una abitazione di 100-120 mq dovrà pagare una bolletta annuale più che raddoppiata!
Ci chiediamo, quali benefici per la cittadinanza a questo prezzo?
Ma non c’eravamo accollati, in località Inganno, un impianto di trattamento rifiuti che avrebbe fra l’altro dovuto abbattere le tariffe per il nostro Comune?
Speriamo che oltre al danno non ci sarà pure la beffa!”.
In data 31.12.2002 è stata costituita una società per azioni a partecipazione pubblica locale, con capitale interamente pubblico, denominata Ato Me 1 SpA per la gestione integrata degli RSU di competenza dei comuni e della provincia regionale di Messina in un ambito territoriale ottimale.
Il Consiglio Comunale di Acquedolci con delibera n. 27 del 21.05.2005 non ha approvato la proposta di deliberazione concernente lo schema del contratto di servizio con la predetta società ed in via sostitutiva lo ha approvato il commissario regionale ad acta. Il comune di Acquedolci ha statuito tra l’altro di non trasferire tutti i servizi, in particolare ha tenuto per sé quello di spazzamento.
Guardando la realtà locale del piccolo centro nebroideo si può già affermare che, ad oggi, nessun miglioramento del servizio è stato attuato, mentre sembra una realtà l’aumento vertiginoso delle tasse.
Lucrezia Zingale(da Acquedolci.net – 22.08.2005)

venerdì 24 giugno 2005

Lavori di restauro: tardivi e improduttivi

È crollata la torre cilindrica del castello delle Cupane – Intorno un groviglio di sterpaglie, immondizia e civili abitazioniCrollo annunciato quello della torre cilindrica del lato est del castello Cupane. A dare la triste notizia il Movimento Rinnovamento e Partecipazione che scrive: “ancora una volta come già accadde un lontano 30 novembre 2002, dobbiamo essere noi a dare la notizia… il nostro prezioso bene merita solo di essere un pretesto ora politico ora elettorale?”. Deve darsi atto che sono stati avviati lavori di messa in sicurezza dell’antica struttura, ma evidentemente l’intervento è stato tardivo e improduttivo degli effetti desiderati. Il sindaco di Acquedolci Salvatore Oriti prima del crollo aveva considerato un fiore all’occhiello della sua amministrazione gli interventi di somma urgenza che avevano riguardato il castello Cupane, ed aveva affermato che “al di là del significato del primo intervento è un momento storico importante in quanto c’è un’inversione di tendenza perché siamo riusciti ad attivare canali per una progettazione ed un finanziamento più completo”. Sui lavori di messa in sicurezza il movimento politico citato aggiunge che: “i lavori eseguiti limitati ad interventi di pulizia e alla sistemazione delle impalcature, hanno forse contribuito a modificare il precario equilibrio della torre e stavolta non è stata necessaria alcuna intemperia”. Come si evince dalle foto il castello (i ruderi!!!) è imbracato, ma tutto intorno è un groviglio di sterpaglie, macchia mediterranea e purtroppo immondizia… ci sono inoltre civili abitazioni all’interno del cortile. Non ci rimane che raccontarne la sua storia come il castello che fu: il castello di Acquedolci, denominato castello Cupane, trae il nome dai suoi ultimi proprietari, prima dell’acquisto operato dall’Amministrazione di Acquedolci nel Marzo 2002.
Una torre fu costruita dai signori Larcan De Soto -famiglia giunta dalla Spagna nell’isola al seguito del Re Martino verso la fine del 1300 – ed entrò a far parte del complesso di torri di avvistamento per la difesa, fatte edificare da Carlo V nel XVI secolo. Il castello fu poi costruito tra il 1600 e il 1700 dai principi di Palagonia.
L’arch. Pierpaolo Faranda definisce la merlatura del prospetto barocco del castello – che prima dei crolli poteva essere apprezzata- “una merlatura arabescata, unica per le sue caratteristiche in tutta la provincia di Messina”.
Esso è una testimonianza storica di grande importanza culturale e poteva diventare la principale attrattiva turistica, eppure da decenni è stato lasciato nel più totale abbandono. Le sue ricchezze artistiche sono state saccheggiate, la torre di avvistamento è stata fatta brillare dal genio militare nei primi anni sessanta; “sono state approvate, dagli uffici tecnici del Comune, licenze edilizie per costruire case di abitazione private nel cortile; le mura sono state lasciate in balia del tempo e delle intemperie.Noi dell’Associazione culturale Mediterraneo, invece, sosteniamo che sia necessario salvare il salvabile”. Difendere la nostra memoria storica è un dovere civico.
Lucrezia Zingale(Quotidiano di Sicilia)

lunedì 6 giugno 2005

Nuove tariffe per i rifiuti … è stangata?

Movimento Rinnovamento e Partecipazionemo.rinnovaepartecipa@katamail.com 
Ai cittadini di Acquedolci 
Nuove tariffe per i rifiuti … è stangata? 
Non sappiamo quanti di voi sono a conoscenza che dal 1 giugno c.a. il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, come nei comuni viciniori, non è più incombenza del Comune ma di una società denominata ATO MESSINA 1 che dovrebbe garantire al meglio il suddetto servizio.
Attenzione però… garantire al meglio questo servizio significa pagare di più?
Da informazioni in nostro possesso si evince che le tariffe non saranno più calcolate solo in base ai mq di ciascuna abitazione, ma si farà riferimento anche al numero di componenti di ogni nucleo familiare applicando una quota annuale pro-capite.
Stando così le cose, una famiglia media acquedolcese, composta da 4 persone, per una abitazione di 100-120 mq dovrà pagare una bolletta annuale più che raddoppiata!
Ci chiediamo, quali benefici per la cittadinanza a questo prezzo?
Ma non c’eravamo accollati, in località Inganno, un impianto di trattamento dei rifiuti che avrebbe fra l’altro dovuto abbattere le tariffe per il nostro Comune?
Speriamo che oltre al danno non ci sia pure la beffa!
Ci auguriamo quantomeno che questo sacrificio economico, qualora questi aumenti fossero confermati, possa produrre un miglioramento del servizio tale che:
-   i cassonetti vengano svuotati regolarmente, siano in buone condizioni e non maleodoranti (muniti di coperchio e lavati periodicamente);
-   il servizio di raccolta differenziata, tanto decantato, sia al più presto avviato e possa funzionare regolarmente.

Ci impegniamo di tenervi informati qualora dovessero esservi novità in merito.

martedì 31 maggio 2005

Discariche: confronto MReP – DS

31 maggio 2005
Nel Comunicato DS ai cittadini di Acquedolci “In che mani siamo” del 26 maggio 2005, il Consiglio Direttivo scrive concludendo:
(…) “Fanno bene invece le varie componenti dell’opposizione ad adoperarsi politicamente per scongiurare la realizzazione degli impianti del Furiano e dell’Inganno. Ci spinge l’attaccamento e l’amore per questa nostra cittadina e per le future generazioni, che non avranno lavoro in un’Acquedolci racchiusa nella morsa di due impianti rifiuti.
Invitiamo tutte le forze politiche responsabili alla formazione di un nuovo Comitato, veramente rappresentativo, per lottare contro questa prospettiva, rifiutando tutt’e due gli impianti, quello del Furiano come quello dell’Inganno. Perché non si comprende come si possa dire no ad uno e sì all’altro. Un comportamento simile è spiegabile soltanto con la vicinanza politica nei confronti di alcuni proprietari di terreni agricoli (nella valle Furiano) contro altri (nella valle Inganno)”.
Essendo stati l’unico soggetto politico a distinguere le questioni riguardanti le due discariche affermando che i due problemi andavano analizzati ed affrontati separatamente, ci sentiamo chiamati in causa e riteniamo doveroso ribattere.
1.      Le motivazioni che ci hanno spinto ad affrontare distintamente le questioni relative alle due discariche sono state ampiamente espresse in un nostro documento riepilogativo di tutti i nostri interventi in merito.
2.      Perché chi non ha la stessa visione del problema viene sospettato di coprire e fare gli interessi di qualcuno? Noi non facciamo gli interessi di alcuno e non siamo schierati ad oggi con nessuno.
3.      In una dialettica politica e in una corretta contrapposizione ogni parte deve sostenere le proprie idee rispettando quelle degli altri; gli attacchi gratuiti, le accuse infondate e la cultura del sospetto non sono mai servite alla risoluzione di problemi, al confronto costruttivo e alla crescita politica della comunità.

Il Gruppo di Coordinamento

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Risposta DS agli amici del Movimento di Rinnovamento e Partecipazione
Democratici di SinistraUnità di base Acquedolci
Cari amici del Movimento Rinnovamento e Partecipazione,
a
bbiamo ricevuto dall’Osservatorio Acquedolci le vostre osservazioni sul nostro comunicato in merito ai due impianti di trattamento rifiuti del Furiano e dell’Inganno. Crediamo ci sia stato un inceppamento del meccanismo di comunicazione ed interpretazione. Noi non intendevamo assolutamente riferirci al vostro Movimento, quando abbiamo criticato le posizioni di coloro che dicevano e dicono sì ad un impianto e no all’altro. La nostra critica era rivolta al Sindaco, alla Giunta, alla maggioranza che lo sorregge in Consiglio Comunale ed ai partiti che fanno riferimento ad essa.
Non siete stati chiamati in causa. Non ci risulta, in effetti, che voi abbiate detto di sì all’impianto della valle dell’Inganno. Conosciamo bene i vostri documenti e molti di essi li potremmo sottoscrivere senza ripensamenti. Come per esempio quello del Dicembre 2004, che lo consideriamo una presa di posizione interlocutoria e seria che vuole guardare i problemi nella loro complessità, sicuramente non un sì incondizionato.
Anche il nostro no a questi impianti, d’altra parte, non è per nulla assoluto e categorico. Una forza politica responsabile, come il nostro partito, non potrebbe mai affrontare i problemi seri soltanto con degli slogans oppure seguendo l’onda emotiva del populismo. Abbiamo già espresso nei nostri comunicati la nostra ragionata posizione: i rifiuti li produciamo tutti e bisogna quotidianamente trovare una soluzione al loro smaltimento.
La nostra preferenza va alla cosiddetta politica delle quattro R: raccolta differenziata, riciclaggio, riuso e recupero. Soltanto una scelta di questo genere, condivisa da una popolazione informata e convinta, porterebbe aminimizzare i rifiuti da gettare nell’ambiente, discariche o inceneritori che siano.
Conoscendo le vostre posizioni in materia, frequentandovi di persona e conoscendo i vostri modi di ragionare e di agire, non ci saremmo mai azzardati a criticarvi. In verità, chi leggesse bene il testo del nostro comunicato non potrebbe interpretarlo nella direzione che avete fatto voi.
I due capoversi da voi citati sono in effetti ben distinti. Il primo si riferisce alle forze dell’opposizione, non soltanto consiliare, e ne elogia l’impegno; nel nostro modo di vedere, siete inclusi anche voi. Nel secondo capoverso, invitiamo tutte le forze politiche responsabili, e quindi anche alcune all’interno della maggioranza, alla formazione di un nuovo Comitato.
E’ un invito rivolto all’azione futura. Noi siamo convinti che il nuovo Comitato, per avere una coerenza reale nelle cose concrete, dovrebbe battersi per una ricollocazione adeguata, rispettosa dell’ambiente e della vocazione del luogo, di tutt’e due gli impianti. Limitarsi ad agire per uno soltanto è un’azione monca e non esprime gli interessi generali di tutti i cittadini. L’esperienza del Comitato Furiano ed il triste epilogo a cui è approdata lo dimostrano ampiamente.
Chiarito il contesto del nostro invito, ci amareggia la domanda al secondo punto delle vostre osservazioni: l’accusa ai DS di perseguire “la politica del sospetto”. Niente di più lontano dal nostro agire quotidiano: abbiamo sempre parlato di problemi concreti ed espresso risposte concrete. I nostri giudizi politici non si sono mai basati sul sospetto, ma sui documenti e sull’osservazione della realtà della nostra cittadina. Le strisce pedonali, la pulizia delle strade, l’inadeguatezza dell’azione amministrativa sono state battaglie su fatti veri, documentati ed inconfutabili. Quando abbiamo denunciato la rottura, per ben sette volte, della nostra bacheca, non abbiamo avanzato dei sospetti, ma abbiamo fatto un’analisi politica generale (la bacheca dava fastidio a qualcuno) e ci siamo rivolti alle autorità pubbliche per indagare sulle aggressioni. Qualcuno, come sapete, si è azzardato a scrivere che è colpa della posizione infelice della stessa bacheca, che noi siamo dei vittimisti nati e chi distruggesse la nostra bacheca ci farebbe soltanto del piacere.
Quindi, cari amici, respingiamo indignati l’insinuazione del terzo punto: non abbiamo fatto mai attacchi gratuiti, non abbiamo mai rivolto accuse infondate e non appartiene a noi, né a livello nazionale né locale, la cultura del sospetto. Apparteniamo ad un partito, erede del glorioso PCI, che ha sempre fatto del confronto costruttivo la base del suo credo e approccio, per la risoluzione dei problemi e la crescita del paese.
Cogliamo l’occasione per chiedere un incontro serio e approfondito, tra il nostro partito ed il vostro movimento, nel quale affrontare le questioni che attanagliano Acquedolci e soprattutto che cosa si intende fare di questo paese: lo vogliamo lasciare in balia degli eventi e delle alleanze tribali? Oppure vogliamo lavorare ad un programma, delineare una strategia e indicare le donne e gli uomini che porteranno a compimento l’impegno politico amministrativo?
Speriamo di aver chiarito la vicenda, provocata secondo noi da un problema di interpretazioni errate, e speriamo che sia un buon inizio di collaborazione, lavorando tutti insieme per un lungo cammino di cambiamento.
Cordialmente.
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Il Consiglio Direttivo DS – Acquedolci2 Giugno 2005
Comunicato Stampa
Acquedolci, 05.06.2005
Si è svolto, domenica 5 Giugno 2005, ad Acquedolci un incontro bilaterale tra i Democratici di Sinistra ed il Movimento Rinnovamento e Partecipazione.
Il confronto tra le due parti ha toccato temi di carattere generale sulla politica cittadina.I rappresentanti dei due gruppi si sono dichiarati soddisfatti del confronto e si ripromettono di proseguire il dialogo, allargandolo ad altre forze e soggetti politici del territorio.
Gruppo di CoordinamentoMovimento Rinnovamento e Partecipazione 
Consiglio Direttivo
Democratici di Sinistra – Acquedolci
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0941.730090 – mo.rinnovaepartecipa@katamail.com