venerdì 19 maggio 2006

Pubblicato il nuovo PRG

Pubblicato il progetto del nuovo P.R.G.
Il Commissario ad acta per l’adozione del Piano Regolatore Generale, rinominato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente il 16/02/2006, dopo che il suo primo mandato era scaduto (ricordate il nostro articolo sul n. 3 – Febbraio 2006?), ha approvato, per quanto di sua competenza, il nuovo PRG che è ora in visione a partire dal giorno 8 maggio per i successivi 20 giorni, con un ulteriore termine di 10 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni.Prima di passare al merito del contenuto dell’atto di pianificazione urbanistica, diciamo subito che il termine “concesso”, nonché le modalità di pubblicazione degli atti, ci appaiono del tutto arbitrari. Innanzitutto perché l’art. 9 della Legge Urbanistica dispone che il progetto di P.R.G. deve essere depositato presso la segreteria comunale per la durata di 30 giorni consecutivi, durante i quali chiunque ha facoltà di prenderne visione. Poiché sono previsti 30 giorni consecutivi, anche nei giorni festivi dovrebbe essere resa possibile la visione, ma così non è. Inoltre i giorni previsti per la visione sono 30, e non 20, mentre sempre la norma suddetta concede un termine fino a 30 giorni dopo la scadenza del periodo di deposito per presentare osservazioni. Anche se la norma prevede come soggetti autorizzati alla presentazione di osservazioni le Associazioni sindacali, gli Enti Pubblici e istituzioni interessate, è pacificamente ammesso che anche i cittadini possano presentare osservazioni, che sono considerate mezzi di collaborazione alla formazione del piano urbanistico. Inoltre, i suddetti termini non sono perentori, quindi nulla vieta che osservazioni possano essere presentate anche oltre i 30 giorni, purché prima che il Commissario ad acta avrà compiuto l’atto successivo (adozione della delibera di controdeduzioni alle osservazioni presentate).Entrando nel merito del piano, si sa che alla prima stesura da parte dell’Ufficio Tecnico comunale e alla versione approvata dal Genio Civile sono state apportate alcune modifiche, tra le quali una ridefinizione della zona “A” – zona urbana di interesse storico e particolare pregio ambientale (castello Cupane), ma anche la scomparsa di alcuni “francobolli” che, già a prima vista e anche ad un occhio inesperto, risultavano incoerenti con la zonizzazione delle aree circostanti, del tutto omogenee, che non giustificavano l’attribuzione di una categoria diversa. Molti, però, sono ancora i lati oscuri. Per quanto riguarda il cimitero, si persevera a considerare, come unica possibilità di ampliamento, quella verso Est, nonostante una vertenza processuale che ha visto soccombente il Comune nei confronti di alcuni proprietari, mentre non si è voluta tenere in considerazione la nostra proposta di ampliamento verso Nord, con aree di parcheggio a Est e Ovest (vedi articolo sul n. 4 – Marzo 2006).Non è prevista la realizzazione di un lungomare degno di una cittadina a vocazione turistica. Quale sviluppo economico si vuole favorire ad Acquedolci? Solo quello legato al mattone?In contrada Nicetta risulta dalla pianta, come già esistente, un’area (zona “F1”) destinata ad impianto ed attrezzature pubbliche. Addirittura sono ben visibili le piantumazioni e i percorsi pedonali! Noi non ce ne siamo mai accorti, qualche giorno di questi andremo a farci una scampagnata… La cosa non è di scarsa rilevanza, considerato che prospettando come già esistente un’area a verde attrezzato autorizzerebbe il Comune a prevederne in misura minore nelle zone di espansione, visto che il rapporto tra verde, servizi ed edilizia residenziale risulterebbe già da ora  non solo rispettato, ma addirittura con una predominanza delle superfici destinate a servizi (quindi si può continuare a costruire!…).L’edificio che ospita la biblioteca comunale risulta ancora tale. Ma quanto è reale la volontà dichiarata di adibirlo a caserma per il rientro dei Carabinieri ad Acquedolci? Ma ciò che a nostro avviso risulta ancor più incomprensibile è questo: il vecchio PRG era stato redatto sulla base di una previsione di crescita demografica che non si è verificata (più del doppio rispetto all’attuale popolazione). Quindi aveva previsto un ampliamento della zona “C” (espansione urbana) che è risultata sovra-dimensionata rispetto alle reali esigenze della comunità. Infatti, una tale crescita demografica non c’è stata, e di conseguenza neppure l’espansione dell’area urbana. Sarebbe stato comprensibile, allora, un intervento di declassamento delle aree inutilizzate in zona “C” con conseguente assegnazione in zona “E”. Ma il nuovo PRG non si è limitato a questo: ha preferito “spostare” le superfici già previste in zona C, nella stessa quantità precedente, da una parte all’altra del territorio. Sicuramente su questi ed altri punti non mancheranno le osservazioni.Agli organi competenti il compito di valutare la congruità delle motivazioni che saranno addotte a giustificazione delle scelte effettuate.Vi preannunciamo sin d’ora che il prossimo numero di MR&P News riporterà le osservazioni che il Movimento Rinnovamento e Partecipazione riterrà opportuno presentare; invitiamo i nostri lettori che faranno lo stesso a farci pervenire (se vorranno) le loro.

Maggio 2006 – Situazione politica

Le elezioni politiche nazionali di aprile hanno fotografato un Paese spaccato in due. La vittoria di misura del Centro-sinistra va inquadrata nella logica dell’alternanza, conseguente al nuovo sistema bipolare inaugurato nel 1994, che ha caratterizzato la vita politica italiana dell’ultimo decennio, oltre che nel fallimento della politica del Governo Berlusconi.
Ma ad Acquedolci poco o nulla è cambiato. Neppure la presenza di due candidati acquedolcesi nelle liste del centro-sinistra è stata sufficiente a riequilibrare un divario apparentemente incolmabile. Forza Italia si conferma di gran lunga il primo partito, come d’altra parte lo è anche a livello nazionale, ma ciò che più si rileva dai risultati è il divario dai partiti del centro-sinistra.
Il partito di Berlusconi (che, com’è noto, è appoggiato ad Acquedolci dall’avv. Ciro Gallo, ex candidato a Sindaco alle ultime elezioni e, forse, candidato anche alle prossime) ha conquistato da solo più voti di tutti i partiti del centro-sinistra messi insieme (1351 contro 812).
Ciò dovrebbe far riflettere gli esponenti dei partiti dell’Unione di Acquedolci sulla efficacia delle modalità con le quali cercano di dare visibilità alle proprie iniziative volte a dare risposte ai problemi reali della gente.
Alle prossime elezioni amministrative regionali del 28 maggio seguiranno certamente dei risvolti importanti anche ad Acquedolci in vista delle comunali del prossimo anno. Sembra che, tra le forze di opposizione in Consiglio Comunale, si stia giocando una partita importante per la definizione del gruppo che dovrà esprimere il candidato a Sindaco alle prossime comunali da contrapporre al candidato che sarà espressione dell’attuale maggioranza in Consiglio Comunale (ma c’è ancora una maggioranza? I rimescolamenti sembrano già in atto).
L’avv. Gallo, infatti, appoggia il candidato ing. Beninati (F.I.), mentre il capo-gruppo di minoranza dott. Terranova punta sul dott. Reitano (U.D.C.): chi prenderà più voti darà il diritto di scelta del candidato a Sindaco di Acquedolci.
E gli altri? Il vice-presidente del Consiglio Comunale Salerno, esponente della Margherita, appoggia il candidato del suo partito Sidoti, che sembrerebbe beneficiare dell’appoggio del cognato Sindaco dott. Oriti, mentre AN dovrebbe far confluire i propri voti su diversi esponenti del partito.
Anche nella competizione per le regionali Acquedolci avrà un candidato: stavolta si tratta dell’avv. Lucrezia Zingale, nella lista “Il mio impegno per
la Sicilia” che appoggia Rita Borsellino. Un volto nuovo che sicuramente saprà proporre un punto di vista diverso dalle logiche tradizionali.
Il Movimento Rinnovamento e Partecipazione, pur non prendendo parte ufficialmente alla campagna elettorale di alcun candidato all’ARS, AUSPICA
LA VITTORIA DI RITA BORSELLINO alla presidenza della Regione Siciliana, in quanto esponente della società civile, impegnata nella diffusione della cultura della legalità, testimone credibile dell’opposizione alle logiche clientelari e mafiose, garante di un vero rinnovamento del modo di amministrare in Sicilia.