lunedì 6 ottobre 2003

Occhio sul… degrado


Acquedolci “Gita” al torrente Furiano
Una singolare iniziativa, con tanto di visita guidata per godersi uno spettacolo di… degrado ambientale e di distruzione delle bellezze naturali, è stata promossa da Farid Adly, che ha lanciato l’invito sul sito internet “Osservatorio Acquedolci” per domenica 12 Ottobre alle ore 17.00, punto di incontro al semaforo, di fronte la cartoleria Gerbino e, con invito esteso a stampa, tv locali e regionali.
La zona che Farid Adly è intenzionato a fare visitare è il letto del torrente Furiano. “Sono bene accette – ha sostenuto – macchine fotografiche digitali, videocamere e tutto ciò che possa documentare lo stato di abbandono di una parte del nostro territorio che nelle campagne elettorali è stato definito a vocazione turistica“.
45 giorni fa a nome dell’Osservatorio Acquedolci -ha scritto Farid Adly - ho presentato una lettera-esposto al sindaco di Acquedolci, al prefetto di Messina, al procuratore della Repubblica di Patti e ai carabinieri per chiedere un intervento immediato finalizzato a risanare la zona e porre fine allo scempio ambientale. A distanza di tempo devo constatare, purtroppo, che tutto è irrisolto. Gli amanti della natura e del bello- conclude Farid Adly -non devono però demordere e propongono a tutti una visita turistica guidata alla valle del Furiano per godersi uno spettacolo di degrado e di abbandono”.
Già il torrente Furiano nell’anno 2000 è stato oggetto di un intervento da parte del Genio civile che aveva stanziato la somma di circa 300 milioni di lire (la stessa somma impiegata l’anno prima) per la bonifica e per la costruzione degli argini di protezione che il fiume in piena aveva infranto invadendo le campagne. In quella occasione era stato deviato il corso dell’acqua che si era infiltrata pericolosamente nelle colture di alcuni privati. Ora, da parte suo l’ufficio tecnico comunale, nel mese scorso avrebbe richiesto un’ulteriore intervento di bonifica del torrente Furiano.
Nino Manera
(Dalla Gazzetta del Sud 06.10.2003)

Una bella e riuscita iniziativa ambientalista ad Acquedolci.
Un gruppo di cittadini ha risposto all’appello lanciato dal forum telematico Osservatorio Acquedolci per una visita guidata alla valle del Furiano, trasformata da anni in una discarica abusiva a cielo aperto, con enormi danni ambientali e per la salute.
Con la presenza del comandante della locale stazione dei Carabinieri e del comandante dei Vigili Urbani del Comune di Acquedolci, una ventina di persone hanno percorso il letto del torrente Furiano “ammirando” lo scempio, il degrado, l’abbandono del territorio da parte delle istituzioni e la mancanza di civiltà che hanno fatto di un luogo stupendo ricco di falde idriche e di giardini e piantagioni, in una pattumiera pubblica senza controllo e senza precauzioni. Frigoriferi, lavatrici, cucine a gas, materassi, carcasse di auto, gomme di camion, batterie, mobili, sacchi di rifiuti in avanzato grado di putrefazione, contenitori di oli, detriti, ecc… Tra le altre cose curiose che attirano l’attenzione si registra la presenza di un’intera betoniera, piena di calcestruzzo, abbandonata da almeno 4 anni al margine della vecchia strada statale. Oltre alla presenza di molte attività economiche senza licenza su terreni demaniali occupati abusivamente.
Tra i partecipanti ci sono stati alcuni membri del Movimento di Rinnovamento e Partecipazione e soci dell’Associazione Culturale Mediterraneo. Dobbiamo constatare purtroppo la totale mancanza degli amministratori e dei consiglieri comunali, sia di maggioranza sia di opposizione di Acquedolci.
Crediamo che la difesa dell’ambiente sia una battaglia di tutti. Saremo ricordati dalle future generazioni per le cose che lasceremo sul territorio. Gli antichi egizi sono ricordati per le Piramidi, i babilonesi per il codice di Hamurabi e le prime strade asfaltate,  i cinesi per la grande muraglia, i greci per i loro templi e le belle statue, i romani per il colosseo e le costruzioni stradali; noi acquedolcesi saremo ricordati per il monumento all’inciviltà del Furiano. 
Uno dei partecipanti ha raccontato che a metà degli anni ottanta, prima della costruzione dei viadotti della nuova strada statale 113, con i relativi piloni proprio nel letto del torrente, la zona era una discarica comunale.
Poi è stata bonificata per garantire la costruzione della nuova variante stradale. L’attuale scempio è iniziato a metà degli anni novanta.
Sono diversi i casi di incendi, l’ultimo dei quali è avvenuto nello scorso mese di Luglio, con rischio per la stessa stabilità dei piloni della strada statale e del ponte in pietra della ferrovia.
Un altro ha raccontato di aver “pizzicato” recentemente due attuali consiglieri comunali, laureati, mentre scaricavano le loro masserizie da rottamare. Ricordiamo che il Comune di Acquedolci ha in funzione un servizio per il ritiro dei rifiuti speciali: è sufficiente chiedere l’intervento dell’Ufficio tecnico per ottenere un appuntamento per il giorno in cui lasciare davanti alla propria casa il materiale che si vuole buttare via.
Possiamo testimoniare, per esperienza diretta, la sua efficienza.
Il dott. Nino Caiola ha ricordato che la zona rientra nel parco delle fiumare Furiano ed inganni e ci sarebbero gli strumenti per poter intervenire da parte dell’amministrazione comunale, attivando progetti mirati alla salvaguardia dell’ambiente.
L’intento dei cittadini che hanno protestato, in modo civile e propositivo, non è quello della polemica sterile, ma la rivendicazione di un diritto; cioè la salvaguardia dell’ambiente dal degrado ed il mantenimento delle bellezze e delle risorse naturali. Esiste inoltre anche una questione sanitaria: una discarica simile è fonte di malattie e rischia di inquinare la falda acquifera, che è molto vicina alla superficie;
I manifestanti chiedono alla stampa, radio e TV locali una maggiore attenzione all’argomento e di organizzare, ciascuno nel proprio ambito, un incontro dibattito, invitando amministratori, ambientalisti ed attivisti della società civile per un confronto;
chiedono alle amministrazioni di intervenire con urgenza per bonificare la zona e garantire il giusto e corretto controllo sul territorio, per impedire ai soliti furbi, che lustrano la propria casa con la cera e sporcano la proprietà pubblica, cioè di tutti, infischiandosene delle regole del vivere civile;
chiedono a tutti i cittadini una maggiore attenzione alle tematiche dell’ambiente e della natura; l’inquinamento ed il degrado ambientale sono un sintomo di declassamento del nostro stesso livello di vita.
Se non riusciamo a migliorare questo mondo, lasciamolo alle future generazioni almeno nelle stesse condizioni nelle quali lo abbiamo ereditato dai nostri avi!
Cordialmente.
Farid Adly
Moderatore Osservatorio Acquedolci