venerdì 24 marzo 2006

Analisi politica

IL TEMPO DEI FUNGHI
Si sa che la stagione autunnale nella quale siamo ormai entrati dalle nostre parti è considerata anche il “tempo dei funghi”. Non perché i funghi crescano solo in questo periodo! In realtà gli esperti micologi obietteranno che i funghi ci sono tutto l’anno, dipende da quali specie si cercano e dai diversi posti dove crescono (quest’ultimo, a volte, è un segreto che solo loro sanno e difficilmente svelano!).Nel linguaggio popolare i modi di dire “crescere come i funghi” o “spuntare come i funghi” alludono alla caratteristica che hanno gli stessi di spuntare all’improvviso nei posti più disparati, senza un apparente logica o motivo. Allo stesso modo di come sono venuti, così i funghi scompaiono in breve tempo, sia che vengano colti dagli appassionati, sia che invece siano lasciati marcire, o perché non commestibili, o più semplicemente perché nessuno li ha trovati, dando così l’immagine della casualità e transitorietà.A questo punto sicuramente vi chiederete che c’entra questa penosa descrizione micologica (non siamo esperti di funghi, lo riconosciamo!) in un notiziario che si propone di fare analisi politica a livello locale. L’analogia è presto detta: succede spesso che anche l’attività amministrativa di un Ente pubblico conosca il suo “tempo dei funghi”. Dopo un’attesa più o meno lunga, può accadere che in una particolare stagione iniziano ad affiorare alcune opere da tempo attese o, a volte, a sorpresa.Così come sta accadendo ad Acquedolci! Naturalmente ci fa piacere venire a conoscenza dell’inizio dei lavori al castello, o della riapertura al pubblico della grotta, così come dell’antiquarium.Ci fa ancora più piacere sentire per la prima volta da parte di un esponente dell’Amministrazione, in occasione di un’intervista sui lavori al castello, che è intenzione dell’Amministrazione quella di programmare gli stessi a diverse scadenze, ma tenendo fisso l’obiettivo primario, anche in considerazione dei fondi di bilancio e dei finanziamenti via via disponibili. Un progetto unitario da realizzare anche mediante progetti parziali o stralci. D’altra parte l’esigenza di progettazione e programmazione è quanto abbiamo sempre auspicato noi, anche su queste pagine (vedi articolo “Progettazione e programmazione” su MR&P News n.7 – Settembre 2006). È curioso, però, che tali realizzazioni avvengano nel periodo immediatamente precedente la scadenza elettorale (leggi: tempo dei funghi).Ma l’analogia non finisce qui: chi si è trovato a passare nei pressi del parco urbano del centro, parte alta tra la circumvallazione e la via Trento,  avrà notato un’area all’interno dello stesso e al confine con la strada, delimitata da nastro segnaletico, in cui sono evidenti i segni di lavori di scavo e spianamento. Ci scusiamo, innanzitutto, per la nostra imprecisione nel darvi la notizia, ma non ci è dato di sapere che cosa si stia realizzando.Infatti, non è presente alcun cartello che indichi natura dei lavori, progettisti, esecutori, importo, ecc. che pure sarebbe obbligatorio per legge. Possiamo immaginare che si tratti di un’opera del Comune e speriamo che riguardi la riqualificazione dell’area (indicata nel piano regolatore come area a verde, è bene ricordarlo!).
Ma perché il Comune, che è tenuto a far osservare da parte delle imprese edili l’obbligo di informazione al pubblico sull’opera mediante cartelli nel cantiere, esso per primo tale obbligo non osserva? E poi, che fine ha fatto la trasparenza tanto decantata e, ahinoi, quasi mai rispettata?
Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo fungo spuntato ai piedi degli alberi del parco? E poi, se veramente di riqualificazione si tratta, è proprio necessario cementificare come si è fatto, e come, purtroppo, sembra diventato abitudine fare in ogni angolo naturale del paese? Speriamo che questo fungo, seppure poco commestibile, almeno non sia velenoso!
Ma anche per i lavori al castello le cose non sono molto diverse.
Non è messo in evidenza il cartello che descriva l’oggetto dei lavori, l’importo, progettisti ed esecutori. Che ci vorrebbe a esporlo sulla via di passaggio, invece di tenerlo nascosto all’interno del cortile?
I cittadini devono affidarsi solo alle informazioni che la magnanimità degli amministratori concedono a mezzo stampa? 
Chiediamo che qualche micologo esperto e competente voglia darci delucidazioni al riguardo, visto che ai comuni cittadini non è dato conoscere tanto facilmente tutto ciò che cresce sul territorio di Acquedolci.