sabato 30 novembre 2002

CRONACA DI UN CROLLO ANNUNCIATO

Forse non tutti sono a conoscenza che nel pomeriggio di martedì 26 novembre u.s., un altro frammento della storia di Acquedolci è andato perduto; una parte della facciata nord del Castello Cupane non ha retto alla furia delle intemperie. Probabilmente la natura ha deciso di cancellare definitivamente la parola castello dai proclami elettorali, ormai stufa del disinteresse e dell’insensibilità culturale degli acquedolcesi.A parte il sarcasmo, siamo coscienti che ormai manifestare il proprio risentimento per l’avanzato processo di disgregazione culturale in atto, produce gli stessi effetti delle belle parole scritte nei programmi amministrativi: il “niente” assoluto. Meglio tacere allora e riservarsi di intervenire concretamente, prima che a qualcuno venga voglia di fare esplodere quello che resta di Palazzo Cupane al fine di “salvaguardare l’incolumità dei cittadini“.Agli amministratori chiediamo, pertanto, un immediato intervento di messa in sicurezza delle strutture ancora integre del castello; ulteriori perdite di tempo finirebbero per giustificare solamente interventi di bonifica dell’area dalle macerie. Preferiamo rinviare ogni commento su questo ed altri argomenti riguardanti il nostro territorio comunale e ci rendiamo disponibili ad un confronto dialettico per trovare insieme possibili soluzioni e proporre idee e progetti concreti; in prima istanza ci sembra più opportuno lasciare spazio alle immagini.
                                                                          Il Movimento