mercoledì 25 gennaio 2006

Atti vandalici

Atti vandalici in Piazza Municipio.
Nei giorni scorsi si sono verificati furti nelle case e danneggiamenti in Piazza Municipio: fioriere rotte, transenne gettate nella fontana, cassonetti dell’immondizia dati alle fiamme. Gli ennesimi atti vandalici che, ancora una volta, hanno avuto come oggetto beni di pubblica utilità nella nostra cittadina ci invitano ad aprire gli occhi su una realtà che a volte si fa finta di non vedere: a tarda sera, il nostro centro cittadino si trasforma in pista motociclistica e automobilistica; la Piazza Municipio è luogo di ritrovo di giovani e giovanissimi, in preda ai fumi dell’alcool; si dice (circostanza non confermata, però) che, sempre in Piazza Municipio, o nelle immediate vicinanze, a tarda ora, sia facile trovare sostanze stupefacenti e per questo vi giungono giovani anche da altri paesi del comprensorio (pare sia una “buona piazza”!). Tutto ciò ci spinge a riflettere su un problema che presenta almeno due aspetti rilevanti: il degrado socio-culturale in cui versa parte della nostra gioventù e la mancanza di sicurezza. Aspetti, per certi versi, collegati tra loro, e le cui risoluzioni richiedono interventi sinergici, da parte di più istituzioni (Comune, scuola, forze dell’ordine, associazioni di volontariato, ecc.) in dialogo fra loro, dei quali la politica deve farsi promotrice e coordinatrice. Da diverso tempo ormai (fin dal suo insediamento) l’Assessore alle Politiche Giovanili Spina ha proposto l’istituzione di una consulta che si occupi dell’argomento.Lo Statuto comunale prevede la possibilità di costituire delle consulte, nel numero massimo di 5, che si occupino di problemi specifici. In sede di redazione del regolamento che avrebbe dovuto disciplinare la loro istituzione e il loro funzionamento, però, ci si è arenati su vari aspetti di natura puramente tecnica, come l’individuazione dell’organo deputato alla nomina dei componenti. In realtà, analogamente a quanto accade in molti comuni, soprattutto del Nord Italia, le consulte dovrebbero essere organismi di partecipazione della società civile e di incontro con le istituzioni per la risoluzione di problemi particolari della comunità, ai quali dovrebbero poter accedere cittadini che abbiano  requisiti di rappresentatività senza preclusioni politiche o partitiche. Tali organismi dovrebbero essere a disposizione di tutto l’apparato amministrativo per formulare pareri e proposte, indicare priorità di interventi, ecc. Ad ogni buon conto, è degli ultimi giorni la notizia che l’Assessore Spina, constatata l’impossibilità di addivenire ad un regolamento condiviso sulle consulte, è stata autorizzata a nominare alcuni collaboratori a titolo gratuito per affrontare la problematica delle politiche giovanili. Il nostro Movimento ha dato la propria disponibilità a collaborare a progetti volti alla risoluzione delle problematiche dei giovani. E passiamo al secondo aspetto: la sicurezza dei cittadini. A quando il rientro della caserma? A che punto sono i lavori di adeguamento della ex-biblioteca comunale? Il Sindaco ci aveva promesso il ritorno della caserma per la fine del 2004: è trascorso un altro anno, e con questo sono 3!
Noi del Movimento politico Rinnovamento e Partecipazione non ce ne siamo dimenticati, e vogliamo tenere alta l’attenzione, anche per i 1.700 cittadini firmatari della petizione da noi proposta per il rientro della caserma ad Acquedolci. 
Forse non è un caso che da quando (ricordiamo: il 20 dicembre 2002!) i Carabinieri della nostra stazione hanno “ripiegato” a S.Agata, nel nostro centro gli atti di vandalismo e micro-criminalità sono aumentati. Forse Acquedolci si può vantare di non avere avuto mai alcun concittadino condannato per delitti di mafia (come ha ricordato il vice-presidente del Consiglio Comunale Salerno durante un dibattito in occasione del passaggio nel nostro centro della carovana anti-mafia) ma ciò non giustifica un abbassamento della guardia. Qualcuno potrebbe dire che, di contro alla mancanza della caserma, è aumentata la presenza di Carabinieri e Polizia in circolazione per le strade, ma questo evidentemente non basta. Si rileva una carenza di “contatto umano” tra le forze dell’ordine e la cittadinanza, visto il distacco delle stesse dalle dinamiche sociali cittadine. Inoltre, la presenza di una caserma stabile nel centro rappresenterebbe, comunque, un deterrente importante, e non solo un luogo facilmente accessibile e vicino per andare a sporgere le denunce. Attendiamo, fiduciosi e perseveranti, risposte concrete da parte dell’Amministrazione. (Cristian Armao)