mercoledì 5 gennaio 2005

Cambia sede la “secca riciclabile”

ACQUEDOLCI – Cambia forse la sede dove dovrà trovare ubicazione l’impianto della frazione secca riciclabile, che ha letteralmente diviso in due la cittadina acquedolcese, comprese quelle forze politiche contrarie addirittura all’istituzione della stessa secca che a seguito di un protocollo d’intesa stipulato tra Comune e funzionari dell’Ato, aveva già trovato sede in contrada Inganno, poco distante dalla statale 113. Secca riciclabile che comunque dovrà servire ben 33 Comuni del circondario che fanno parte dello stesso Ato. Il probabile cambio di sede e cioè dall’attuale zona (contestatisima perché ubicata su terreno agricolo e quindi bisognevole di variante al progetto) alla zona destinata ad area industriale-artigianale, sita nella contrada Buffone, è cosa di pochi giorni fa, poiché l’Ato ha assunto un’ impegno scritto che racchiude le seguenti voci: “Assumere l’onere di avviare tutte le procedure per la variante al progetto e la sua rilocalizzazione in zona D3 del Prg comunale previa acquisizione di tutti i pareri degli enti competenti; Non procedere alla realizzazione dell’opera nel sito ove attualmente è ubicata se non previa verifica di fattibilità della stessa nella zona D3 del Prg comunale; Procedere allo spostamento dell’impianto in altro Comune dell’Ato Me 1 solo qualora la zona D3 del Prg comunale non risultasse idonea alla localizzazione e quella attuale non fosse ritenuta idonea dall’amministrazione comunale”.
Sulla sede della secca riciclabile, avevano inviato una mozione al Consiglio comunale (accolta positivamente),i consiglieri comunali maggioritari Occhiuto, L’Abbate, Salanitro, Scaffidi Rosalia, Zingales per “attivare ogni utile procedura presso l’Ato Me 1, il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti e la tutela della acque e presso l’Assessorato regionale competente a che la localizzazione dell’impianto di frazione secca riciclabile sia all’interno dell’area artigianale prevista nel Prg”.
Anche il gruppo politico “ Movimento-Rinnovamento e partecipazione”, aveva fatto le sue considerazioni sulla secca riciclabile e aveva anche proposto, fra l’altro, di “ricorrere ad un’apposita consultazione referendaria, come previsto dal nuovo statuto comunale se  la questione riguardava solo la localizzazione dell’impianto”.Negativamente si era anche espresso sulla secca riciclabile il gruppo d’opposizione consiliare, ma aveva naturalmente parlato bene il sindaco Salvatore Oriti, che aveva sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Ato per l’attivazione della struttura, che avrebbe portato enormi vantaggi al giovane Comune acquedolcese, anche sotto forma di manod’opera per i locali disoccupati. Ora con la nuova prospettiva di trasferire l’opera nella zona artigianale apre forse nuovi orizzonti di riappacificazione e favorevoli consensi.
Benedetto Manera