venerdì 8 agosto 2003

Caserma dei Carabinieri nella Biblioteca Comunale?

LA CASERMA DEI CARABINIERI AD ACQUEDOLCI
Disponibili i locali della bibliotecaACQUEDOLCI – Scartata definitivamente l’ipotesi del caseggiato dell’ex ufficio di collocamento di via Circonvallazione per adibirlo a caserma per consentire il ritorno dei carabinieri nel centro, a sette mesi dal loro trasferimento a S. Agata Militello, anche se con la formula della provvisorietà, l’amministrazione comunale del sindaco Salvatore Oriti fa l’ultimo disperato tentativo per riavere i militari, giocando la carta dell’ampio locale della biblioteca, posta nella popolatissima zona del vecchio piano regolatore, offrendolo all’Arma.
Sono in molti ad avere ritenuto azzeccatissima la mossa operata dal sindaco, anche perché il caseggiato non ha inquilini e offre la possibilità di ospitare anche i mezzi dei militari all’interno di un capace cortile. Chiaramente i locali sono in parte da modificare per accogliere adeguatamente una moderna caserma.
Già, a quanto sembra, la struttura, che oggi ospita la biblioteca comunale e la sede dell’associazione culturale “Mediterraneo”, è stata visionata dagli interessati e sembra che sia stata inviata la relativa proposta al comando generale dei Carabinieri, per poterla vagliare ed eventualmente prendere i consequenziali provvedimenti in merito.
La soppressione provvisoria della caserma dei carabinieri, trasferita per la sopravvenuta inidoneità dei locali, ha generato proteste in alcune associazioni acquedolcesi, che su iniziativa del “Movimento Rinnovamento e Partecipazione“, si sono mobilitate “per sensibilizzare i cittadini e le autorità sulla necessità di garantire una presenza dello Stato nel paese nebroideo a difesa della sicurezza e per permettere una più celere e facile comunicazione per tutte le pratiche necessarie (anche se bisogna dire, che nel centro acquedolcese, in questi sette mesi senza caserma, sia i carabinieri che la polizia e la guardia di finanza, hanno intensificato i loro servizi di controllo del territorio con maggiore assiduità, rispetto al passato)”.
La compagnia “Pro Caserma”, indetta dalle associazioni, ha portato alla raccolta di 1700 firme. Una lettera-appello con la petizione popolare, che invoca il ritorno della caserma, è stata inviata al presidente della Repubblica, al ministro dell’Interno, al Comando generale dell’Arma, al prefetto di Messina, al procuratore della Repubblica di Patti e al sindaco di Acquedolci.

Nino Manera(Gazzetta del Sud di venerdì 8 agosto 2003)